elio91 7½ / 10 24/04/2011 09:20:07 » Rispondi Meno forte degli altri due capitoli,che però va detto rimangono inarrivabili anche successivamente,il terzo film delle tragiche disavventure del ragioner Ugo è comunque segnato dall'uso di una grande comicità grottesca come da tradizione,unita ad una satira sociale che riesce ancora a colpire per la maniera iperbolica ma realistica con cui è usata. Difficile dire se sia con questo film che comincia il declino della saga fantozziana,ad onor del vero devo ammettere di aver amato quasi tutti i lavori della creatura di Villaggio; di certo si nota da qui in avanti una tendenza a ripetere gag del passato,inoltre si perdono alcuni personaggi fondamentali che avrebbero arricchito infinitamente la saga; come non citare il fantastico geometra Calboni (Puccettone) il cui indimenticabile interprete Anatrelli scomparirà di lì a poco. Cambia la regia con Parenti che prende il timone della saga in maniera francamente poco criticabile,specie se paragonato all'ottimo lavoro di Salce. Cambia anche la signora Pina,sostituita dall'ottima Vukotic,e a parte la scena della cura dimagrante già vista in precedenza con risultati ben più comici,il resto è tutto da ricordare: la corsa in bici ("ALLA BERSAGLIERA!!!),il panettiere interpretato da uno spassoso Abatantuono,il funerale del superiore con i rosarioni in sala mensa... Da citare anche il finale,ennesimo riuscito tentativo di mischiare tragedia grottesca e risate amare; perché questo è il vero Fantozzi: l'uomo sottomesso ai potenti che fallisce sempre,qualunque cosa faccia. Si ride sempre ma forse per non piangere,chissà.