kowalsky 6½ / 10 21/09/2011 14:00:25 » Rispondi Il film non merita il linciaggio della critica - solitamente molto ben disposta verso il regista francese - alla kermesse veneziana. Garrel cita ancora una volta Godard ("Il disprezzo" in part.) raccontando il rapporto uomo-donna, ma non solo - ci sono tutte le tematiche a lui più care - il 68", l'ideologia, la Resistenza, le droghe, l'amore e il tradimento. Per molti tutto questo sembrerà compassato, e non aiuta certo l'interpretazione nefasta della Bellucci, priva totalmente di espressività. Invero il film crea disagio, offre uno spaccato dell'Europa dove anche la vocazione all'Arte è pigra, priva di passione. L'adulterio torna a diventare un "peccato borghese" e non più una forma di liberismo progressista, il protagonista che confessa al padre-fantasma la forza che gli manca e che manca a tutte le nuove generazioni. Un film, in definitiva, minore di Garrel, ma interessante negli spunti. Peccato solo che le coppie del film siano troppo snob per empatizzare con loro, rivestite dello stilismo volutamente dimesso di Garrel, innamorato della Nouvelle Vague e degli ideali bruciati dall'atroce contemporaneità