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SHAME regia di Steve McQueen

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oh dae-soo     7½ / 10  15/01/2012 16:04:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccolo excursus. Chi volesse passare direttamente alla recensione vada oltre la linea di separazione.
Per entrare nella ristrettissima scuderia di Oh Dae-Soo bisogna presentare le caratteristiche sottoelencate.
1 Avere qualcosa nel viso, negli occhi, nei tratti somatici, che mi emoziona a prescindere.
2 Essere grandi attori.
3 Avere fatto la gavetta o comunque avere offerto interpretazioni meravigliose in piccoli film.
4 Stare più lontano possibile dal cinema fracassone e mainstream, fare scelte coraggiose e di qualità.

Annunciamo l'arrivo nel club di Michael Fassbender, già mezzo colpo di fulmine in Fish tank, conferma in Eden Lake e amore definitivo in questo Shame.
Sam Rockwell e Philipp Seymour Hoffmann lo accoglieranno nel migliore dei modi, ne sono sicuro. Ricordiamo che il club non potrà avere più di 5 membri.
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(piccoli spoiler)
Non nascondo un pizzico di delusione...
Shame sarebbe potuto essere un film straordinario ma forse non c'è riuscito proprio per questo motivo, l'aver tentato di essere un film straordinario.
Brandon è un sex addicted, un sesso dipendente. L'arrivo in casa sua della sorella Sissy, una ragazza molto fragile e incapace di badare a se stessa, costringerà Brandon a uscire dalla sua (malata) routine.
Il pregio più grande di Shame è la straordinaria cura nella caratterizzazione psicologica del suo personaggio principale. Credo che mai nel cinema si sia affrontata e resa così protagonista una "malattia" così particolare, l'assoluto bisogno di sesso (anche "privato" ovviamente) . Brandon non riesce a controllarsi, il bisogno di soddisfare le sue fantasie, reali o virtuali che siano, è incontrollabile. Il suo è un sesso rapido, sfuggente, improvvisato, occasionale, senza nessun'altra implicazione. Non è un caso che l'unica volta in cui c'era qualcosa di "programmato" e il rischio di raggiungere un coinvolgimento più serio (mi riferisco alla storia con la collega di colore) Brandon abbia fatto cilecca. Il suo è un sesso usa e getta, semplice bisogno fisiologico.
Sua sorella, all'opposto, è alla disperata ricerca dell'amore, per lei anche una sola notte di fuoco porta ad un incredibile coinvolgimento. In modo forse inconsapevole e (quasi) tragico riusciranno in qualche modo ad aiutarsi l'un l'altra.
Il problema di Shame è la ridondanza.
E' ridondante nel mostrare i nudi, quasi sempre integrali (anche di Fassbnder e della Mulligan). E' vero che la tematica affrontata dal film doveva giocoforza passare per un eccesso, ma credo che si sia passato il limite inutilmente.
E' ridondante nelle singole scene, assurdamente dilatate ala massimo. Emblematica la sequenza in cui la Mulligan canta New York New York per intero, 5 minuti di primissimo piano. Se non fosse per gli straordinari 30 secondi di piano di ascolto di Fassbender (che attore ragazzi....) ci troveremmo davanti a un esercizio di stile davvero esagerato (bastava poco meno, forse un minuto, per renderla una grande scena). Stessa cosa per la scena del ristorante o per quella del dialogo sul divano tra i due fratelli, entrambe sequenze che da ottime (specialmente la seconda, gara di bravura tra Fassbender e la Mulligan) per un pelo, ma un pelo decisivo, rischiano di diventare quasi noiose.
Ed è ridondante la ripetitività con la quale si susseguono le stesse scene. Solo quelle di sesso sono almeno 7 (3 con prostitute, la ragazza in tailleur, la collega, il "colpo di scena", l'allegro trio), senza contare le 3,4 di masturbazione. C'è rischio che il film diventi un pochino monotono e perdi troppo del suo tempo nel mostrare sesso tralasciando snodi narrativi che potevano essere più importanti.
Attenzione, parliamo comunque di scene girate alla grande, la regia è pazzesca. La carrellata laterale su Brandon in corsa nella notte ad esempio è strepitosa. Ed è potentissima la colonna sonora.
A livello di sceneggiatura ho trovato magnifica la scena della metropolitana in cui sembra accaduta una specifica tragedia (anticipata ad inizio film dalla Mulligan troppo vicina al bordo della banchina) mentre la tragedia è sì avvenuta, ma in un'altra maniera, anche questa con un proprio rimando, il dialogo tra Sissy e il datore di lavoro di Brandon), segno davvero di una scrittura notevolissima.
E nel prefinale, in quel Brandon in lacrime per terra, ecco che il titolo, Shame, acquista un'altra possibile interpretazione alle due che ci aveva già offerto la pellicola.
Brandon si vergogna della sua malattia?
O si vergogna della sua vera natura (quella del colpo di scena sopracitato) e tutto il sesso che ricerca e quasi si costringe a soddisfare non è altro che un tentativo di nascondere a se stesso la verità?
Oppure, e il finale ce lo ricorda, Brandon potrebbe solamente vergognarsi della sua vita, una vita in cui non è riuscito a costruire niente sentimentalmente, in cui ogni rapporto interpersonale, compreso quello con la sorella, non è stato saputo gestire, una vita che, oltre un buon stipendio e una bella casa, rischia di non lasciargli nulla.
Cinema d'autore che, probabilmente, avrebbe solo bisogno di una piccola asciugatura.
bood  15/01/2012 16:27:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la tua recensione rende veramente poco dello spirito del film .. a parte questo , non c'è bisogno di trovare 1 o 1000 spiegazioni a un pianto catartico o di disperazione , o di uno sfogo purificatore .. non so se tu ne hai mai avuti .. i climax non vanno mai scomposti proprio perchè sono climax , neanche nella vita reale ..
sono sicuro che steve mc queen tutto voleva fuorchè dare una definizione ai pianti , o alla poesia , alla disperazione , diversa da quella che si puo' vedere nelle sue scene , in questo sicuramente ( direzione , regia ) è un regista grande .
oh dae-soo  15/01/2012 16:40:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra l'altro molto interessante il tuo commento, specie quando fai riferimento a quanto attuale e scomodo sia il tema principale del film.
bood  15/01/2012 16:48:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti ringrazio , io invece ti consiglio di spezzettare un po' meno cio' che non si puo' spezzettare e analizzare , perchè in genere in qs modo si creano malintesi . spesso le opere ( non parlo di qs film in particolare ) vogliono destare sentimenti ma non vogliono essere scomposte e analizzate .. il motivo è la continuità , universale , del sentimento dell'uomo ..
oh dae-soo  15/01/2012 16:51:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se leggi altre miei commenti vedrai che di solito mi piace solo ricercare l'anima del film, l'emozione.
Le autopsie non piacciono nemmeno a me, ma dovevo giustificare un giudizio (quello della ridondanza) e mi pareva necessario dimostrarla.

Anche te hai citato la scena del canto, beh, io ho avuto quella sensazione almeno in altre 4,5 occasioni, è per quello che ho parlato di eccesso.
bood  15/01/2012 16:55:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io invece , giusto per spiegarti cosa mi è successo , durante il film ho detto " troppo lunga! rottura......." e invece con il senno di oggi , film finito e incassato , la motivo .. infatti il mio dubbio ha vacillato .. spx la questione è solo la comprensione dei motivi che muovono il regista e non sempre si riesce a mettersi in linea con lui . cmq credo di aver capito bene tutte le "ridondanze" a cui ti riferisci , in altre parole vanno capite , ma hanno un senso
oh dae-soo  16/01/2012 12:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che l'intentio autoris sia sacra e il più delle volte non sindacabile hai perfettamente ragione, ma non facciamo l'errore contrario, credere che ogni scelta registica sia genuina, azzeccata e naturale.

Voglio dire che probabilmente McQuenn che in tutto il film ha sfidato i canoni cinamatografici cui siamo abituati (tutte quelle scene di sesso, i nudi frontali prolungati, le sequenze dilatate al massimo etc...) a volte potrebbe averlo fatto anche per calcolo, sfida, tentativo di far parlare di sè. Probabilmente in fase di sceneggiatura la scena del canto sarebbe durata 3 minuti, poi il regista ha voluto appositamente esagerare per fare il colpo, Ogni film è pieno di queste scelte non "naturali". Non c'è niente di male, intendiamoci, ma il regista non ha sempre ragione e non sempre fa quello che in realtà, se non ci fosse un pubblico, farebbe.

Poi Bood, in quella scena, secondo te sono più potenti i 4 minuti e mezzo di primissimo piano della Mulligan o i 30 secondi di piano d'ascolto di Fassbender? Ecco, in questo dicevo asciugare un pò.

Rimane un regista coi contro......., non ho visto Hunger ma lo recupererò senz'altro.

Un saluto!
bood  17/01/2012 08:46:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se non sopporti troppo i primi piani etc di consiglio di provare a guardare aftershock e altri film prodotti da lui ( di cui uno stupendo dal titolo originale "Martha Marcy May Marlene " uscirà in italia quest'anno , spero visto che doveva già uscire a fine 2011 ) , potresti morire .. :D
http://www.imdb.com/media/rm1329708288/tt1441326

anche nei suoi film , la scelta dei tempi e della lentezza dei piani telecamera ha un fondo psicologico molto importante ..

film notevoli infatti,, ma bisogna capirne i mezzi ..

a presto :)
bood  17/01/2012 08:48:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusami ho scritto di fretta , il film è " Afterschool" non Aftershock , e il regista è Antonio Campos
oh dae-soo  17/01/2012 09:39:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aspetta Bood, facciamo il punto della situazione altrimenti mi sembra di fare un passo avanti e due indietro :)

1 io amo i film sperimentali, quelli che cercano in tutti i modi di non rispettare i canoni cinematografici consueti

2 io amo i primi piani, non per niente considerati in sceneggiatura i piani emotivi per eccellenza. Un primissimo piano che non susciti alcuna emozione è quasi un primissimo piano sprecato. Siccome sono uno che col cinema ricerca principalmente l'emozione, il primo piano è un must per me.

Detto questo ho soltanto specificato che a mio modo di vedere c'è stato un eccesso SUPERFLUO del punto 1 e 2, tutto qui.
Il film mi è comunque piaciuto molto, alla fine paradossalmente abbiamo dato quasi lo stesso voto.

Afterschool? Già visto e recensito, se vuoi dai un'occhiata.

Ciao!
bood  17/01/2012 09:44:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si piu' tardi vado a leggere ! ciao :)
bood  17/01/2012 07:58:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in piccola parte sono d'accordo , con te . ma in gran parte sono molto felice che un film del genere si personalizzi sulla forma del regista e proponga come hai giustamente scritto delle scelte personali , che come ho scritto possono risultare in parte per lo piu' estetiche ma non per questo meno importanti , piuttosto che si appiattisca su un canone di tempi e / o stile conosciuto , americano o inglese che sia , e che spesso stringe film di qualità su piattissimi tempi "spilberghiani" nei quali hollywood ci ha abituato a inscatolare la visione e la digestione di un visione .
un po' fast food .

ciao!
bood  17/01/2012 08:05:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
come già ti dicevo , col senno di poi la scena dell'esibizione e del primo piano la ho capita col senno di poi , e la salvo in toto .. e sicuramente anche la lunga scena di sesso a 3 , senza dubbi
bood  15/01/2012 16:58:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
comunque chapeaux a qs regista ! complimenti ..
oh dae-soo  15/01/2012 16:37:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, di solito un commento a un film serve proprio per cercare di dare le proprie interpretazioni a una tal scena o al film in sè.
Poi io, tra l'altro, cercavo di dare un'interpretazione al titolo che secondo me poteva avere più accezioni.

Per il resto, ho trovato il film eccessivo (anche se il tema di fondo è di per sè eccessivo), se fosse stato leggermente più sobrio ne avrebbe giovato a mio parere.
Grazie del parere comunque, fa sempre piacere ricevere una critica, positiva o negativa che sia.

Le scuderie... hai ragione, devo trovare un altro termine :)
bood  15/01/2012 16:44:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
be si , ci sono gli eccessi . perchè il tema è l'eccesso , la bulimia sessuale , abbuffarsi di endorfine per sopravvivere alla realtà e a se stessi , tra l'altro lui e la sorella hanno un passato non svelato ma non positivo che li ha portati a un presente difficile , e a 2 modi diversi di assorbire / reagire a lontane sofferenze

dicevo , ci sono gli eccessi , come in tanti film eccessivi , non so casualmente in qs momento mi viene in mente kubrik ( gli eccessi abitano in tutti i suoi film , che siano di durata , di mancanza ,di situazione o sessuali ) .




oh dae-soo  15/01/2012 16:48:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Assolutamente, ma secondo me si è arrivati alla ridondanza, cioè all'eccesso superfluo (di poco, bastava veramente poco di meno).

Sul passato dei due hai ragione, infatti io ad un certo punto

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Su Kubrick magari ne riparlaimo, devo andare.
Un saluto.
bood  15/01/2012 16:49:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
volentieri
bood  15/01/2012 16:49:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao :)
bood  15/01/2012 16:29:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
le scuderie ( o i club ) lasciale pure ai cavalli ! :D