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SHAME regia di Steve McQueen

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Numenoreano     7½ / 10  17/09/2012 15:54:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è solo la storia di un erotomane cronico, ma è anche il manifesto dell'inquietudine dell'uomo contemporaneo. Un moderno personaggio kafkiano (un ottimo Fassbender) il quale, nascosto nel suo personale usbergo (il suo appartamento) in difesa della sua voyeuristica intimità, come un'automa riceve stimoli freddi dal mondo facile di internet e, senza rendersene conto, alimenta un vortice di egoismo e solitudine.
La sua sconosciuta vita precedente lo ha portato a vivere distaccato la monotonia di ogni cosa, rapporti interpersonali e lavoro, come se fossero anonime figure uscite da un quadro di Magritte che fanno da evanescente contorno alla sua dipendenza; dipendenza da soddisfare ovunque ed in ogni modo.

Invece di giocare con ossessive inquadrature come farebbe il miglior Polanski, questo omonimo regista del più celebre McQueen trasmette ossessione con un ottimo studio del sonoro, con una fotografia fredda come un coltello, liscia e vagamente patinata. Ancora di più con una messa in scena blasé del sesso, come se i fornicanti fossero robot o insetti senz'anima ed il ritmo martellante ed insistente dell'amplesso fosse il ticchettio di un freddo orologio. Si può guarire? Non è detto che lo si voglia. Comunque nessuna certezza, di scampo e di finale. Un film coraggioso che vale, senza standing ovation finale, il prezzo del biglietto.