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LO STRANO CASO DI ANGELICA regia di Manoel de Oliveira

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elio91     7 / 10  08/04/2012 00:35:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche in questo film Oliveira ha l'indubbia e ostinata capacità di trasportare in un mondo di tranquillità decadente, immagini suggestive e paesaggi dell'anima da cui è difficile non restare conquistati.
Ovviamente però lo stile del maestro portoghese resta appannaggio di chi non intende il cinema come una storia che gli debba essere raccontata passo passo; lento, con tempi dilatati che catturano alla perfezione il paesaggio, musiche di Chopin, "Lo strano caso di Angelica" risulta una buona pellicola dell'ultracentenario Oliveira che ormai è un miracolo vivente, non fosse altro che i suoi lavori non sono apprezzati (dal sottoscritto come da molti) solo per una sorta di senso di beneficenza nei confronti del vecchietto caparbio, ma proprio perché di un certo livello estetico.

Funziona, colpisce nel finale in maniera inaspettata. Attenzione però già a leggere la locandina che sembra promettere una fiaba dark in stile Burton: siamo generazioni indietro, e sinceramente non so come si possa azzardare a definire il film una fiaba. Vero è che l'elemento surrealista è presente in maniera molto soffusa ed onirica, e rimanda al senso di solitudine del protagonista (non vessato ma visto come un diverso), un fotografo evidente alter-ego del regista che si innamora di "qualcosa d'altro" che gli sembra di aver visto in foto e di certo nei sogni. Un qualcosa che si abbraccia come in una danza alla morte...
Essendo una storia scritta negli anni '50, si deve perdonare al film quell'aria volutamente anacronistica che comunque lo rende a suo modo affascinante.
Certo è che se fosse stato girato com'era nelle intenzioni di Oliveira anni e anni fa, con il fotografo Isaac ebreo sfuggito alle persecuzioni e tutte le dinamiche di vita portoghese che un tempo avrebbero avuto più senso e peso, allora sarebbe potuto anche essere un lavoro migliore.
Non è stato cosi.
Resta però qualcosa alla fine della visione e non è poco.

Maestro Oliveira, altri cento di questi anni!