Un film con una casa infestata che terrorizza chi la abita. No, non è un remake di "The Grudge", nè un horror: è una commedia, e quando dico commedia intendo un film che fa scompisciare dalle risate. E già che temevo una versione comica-parodica di "The Ring", con capelli ovunque, piccoli sobbalzi e risate rozze, come in certe orrende commedie-horror thai o indonesiane, mi sono dovuto ricredere.
Il fatto che poi sia girato dal regista di "Attack The Gas Station" non mi rincuorava. Nonostante, infatti, sia un film di culto, non mi ha mai e poi mai appassionato e non mi ha strappato nessuna risata. Eppure, da amante dell'horror, mi sono avvicinato a "Ghost House" con una certa e profonda curiosità. E che dire? Ne sono uscito più che soddisfatto. Innanzitutto, Il regista riesce a tenere un bel ritmo nonostante la durata sia chilometrica per una commedia (poco più di due ore), lasciandola solo un po' sgonfiare sul pre-finale troppo melenso e buonista, fortunatamente riscattato da un finale talmente assurdo e grottesco che è impossibile non innamorarsene.
Merito della riuscita della pellicola, oltre una sceneggiatura che riesce a rendere spaventosamente divertente un'idea non poi così originale, sono sicuramente l'espressioni del protagonista: ai limiti del grottesco. E il bello di "Ghost House" è proprio questo: è un film talmente sopra le righe che, persino quando raggiunge certe vette a dir poco kitsch (soprattutto nell'uso degli effetti speciali un po' artigianali) riesce a fare dell'assurdo il suo punto di forza.
Imperdibile, infatti, la spassosissima scena del protagonista perseguitato da piedi e mani, che lo rincorrono un po' ovunque per la casa, oppure quella degli inquietanti polli senza testa. L'origine della maledizione è un po' troppo sul romanticume-melò coreano andante, ma poco importa. L'importante è che "Ghost House" sia un bel film, non un capolavoro, sicuramente ricco di difetti, ma figo al punto giusto e con un bel po' di idee comiche veramente geniali.
Il film perfetto per chi cerca intrattenimento senza pensieri e per chi non ci scommetterebbe un soldo bucato.