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PICCOLO GRANDE UOMO regia di Arthur Penn

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8 / 10  11/09/2007 14:42:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Atipica pellicola western diretta da Arthur Penn.
Il “Piccolo grande uomo” attraversa parte della storia americana facendosi testimone di crimini ed efferatezze, ma anche custode di verità che il tempo porterà a galla, perennemente diviso tra il colore della propria pelle e quello della propria anima ..racconto dissacrante (la smitizzazione del famoso Generale Caster) e a tratti grottesco, ma anche sensibile e malinconico, capace di toccare alti picchi di lirismo cinematografico (ad es. la scena dell’uccisione di “Raggio di luna” e del neonato) con altre meno pregnanti e forse prevedibili ..il protagonista, per quasi tutta la durata della pellicola, esprime anche quello stato di confusione, proprio di molta società americana, nel valutare, analizzare, comprendere il proprio passato (la rivisitazione storica di quel periodo), ovvero una difficile cognizione delle proprie radici.
Dalla fatica nell’adattarsi alla vita civile, alla disillusione rispetto ai principi religiosi (disattesi proprio da chi prova ad impartirli), nel suo peregrinare il piccolo protagonista incontrerà personaggi diversi, ogn’uno espressione di quella società e delle sue contraddizioni ..il coraggio e la debolezza fanno parte integrante del suo essere.
Gran bella interpretazione per un giovane ed istrionico Dustin Hoffman, senza dimenticare le ottime apparizioni di Faye Dunaway e Martin Balsam anche se relegati a ruoli secondari ..stilisticamente perfetta la direzione del grande regista americano Arthur Penn (come non ricordare tra le sue opere il bellissimo film “Anna dei miracoli”).
Un wester “alla rovescia” che ha fatto scuola ..imperdibile!