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CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO! regia di Sydney Pollack

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LoSpaccone     8½ / 10  03/06/2009 19:22:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Pollack ho sempre apprezzato la sua capacità di identificare i protagonisti delle sue storie con il contesto e viceversa, non solo attraverso un adeguato stile registico ma anche e soprattutto attraverso la sapiente costruzione della suspense emotiva e sentimentale e un attento scavo psicologico dei personaggi, trovando in Redford un interprete eccellente per questo tipo di cinema. In questo senso “Corvo rosso non avrai il mio scalpo” può essere visto senza dubbio come il capolavoro di Pollack, un western straordinariamente epico e lirico che intreccia il viaggio nella natura selvaggia con il viaggio nella natura dell’uomo facendone un tutt’uno immerso in un racconto omogeneo e ricco di pagine suggestive. Un western caratterizzato da una carica morale forte e nobile, che mette sullo stesso piano bianchi e indiani, non solo esponendo la bontà delle rispettive ragioni ma tenendo presente anche i rispettivi torti e debolezze; non c’è la retorica dei buoni contro cattivi, sia in un senso che nell’altro, e lo scontro tra civiltà viene riletto secondo un’ottica positiva ma realista (in questo senso il finale è esemplare) secondo cui la tolleranza è possibile ma passa per uno sforzo di entrambe le parti che implica reciproca comprensione e rispetto. Il film quindi si pone come il superamento delle due visioni di western (volendo semplificare) emerse fino alla fine degli anni ‘60: una che interpretava il mito in chiave romantica, moralmente rassicurante, quasi etnocentrica, l’altra in chiave rivoluzionaria, nichilista e esasperatamente ecologista. Tutto questo fa di “Corvo rosso…” un western assolutamente moderno e fuori dagli schemi classici. La cosa peggiore? Il titolo italiano, troppo da spaghetti-western, colpisce ma non rende merito allo spirito del film.