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STAKE LAND regia di Jim Mickle

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  21/10/2011 11:20:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scenari post-apocalittici e vampiri,invasati religiosi senza scrupoli,il mondo con ormai entrambi i piedi nella fossa.In tutto questo caos un uomo e un ragazzino attraversano lande desolate e luoghi fatiscenti semiabitati,ultimi baluardi di una civiltà quasi estinta e tappe di un rischioso viaggio per raggiungere la salvezza in una terra chiamata New Eden.
Tutto già visto?forse.
Per cogliere il valore di "Stake Land" basterebbe soppesare i dialoghi essenziali,la colonna sonora fatta di note ovattate e disperate,la compattezza di personaggi poco dediti all'uso della parola ai quali ci si affeziona comunque,al modo in cui le scene più cruente vengono dosate con mestiere e permeate di una cattiveria mai accessoria.Non sarà un lavoro geniale in quanto molto influenzato da cose note, eppure riesce a risultare in più punti conturbante e crudele.
Quindi pur aderendo a un filone facilmente riconoscibile il regista Jim Mickle,anche sceneggiatore in coppia con l'impavido protagonista Nick Damici,crea uno zibaldone horror dallo svolgimento ipnotico, in cui l'uomo è opposto non solo a creature fameliche uscite da un imprecisato inferno virale,ma anche costretto a guardarsi dalla sua indole feroce.
Come nello splendido "The Road" ad essere messa all'indice è un'umanità ridotta ad uno stato anarchico e quindi istintivo che prolifica su atmosfere decadenti,la malinconia in principio appena suggerita disegna con il passare dei minuti un quadro opprimente di notevole efficacia.
Nel finale si concentrano le uniche magagne di un film costruito con intelligenza,attraverso situazioni che da consuetudinarie diventano spiazzanti, adatte a fornire una buona presa emotiva e sviluppi mai soporiferi.Di certo il make up delle creature poteva essere curato meglio,ma ci si può accontentare.
Buona la prova degli interpreti ,la star del gruppo è una quasi irriconoscibile Kelly McGillis nei panni di un'attempata suora.