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THE WOMAN regia di Lucky McKee

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  25/11/2011 13:33:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chris governa in modo autoritario il suo microcosmo famigliare strutturato secondo regole sessiste,indottrina il figlio per farne il suo degno successore e tratta moglie e prole femminile come creature inferiori quindi subordinate.McKee non ha l'urgenza di fornire spiegazioni,sono i gesti,le occhiate,i dialoghi sbrigativi e freddi a creare sensazioni ripugnanti e una reverenza istituita sul terrore.
Vecchia storia quella delle atrocità che divampano tra le mura domestiche,Lucky McKee si limita a suggerire la dittatura messa in atto da un despota misogino e sadico che nella donna selvatica catturata nel bosco trova l'ennesimo "oggetto" su cui sfogare le proprie bacate pulsioni.Imprigionata in cantina con la scusa di doverla civilizzare nel nome di un diritto personale e fallocentrico,la figura femminile,ancora una volta totem dell'idioma cinematografico di Mckee,diventerà ben presto quel fattore destinato a sconvolgere equilibri già precari.
La violenza nella prima parte è meno esibita rispetto a ciò che avverrà in seguito,si persegue più la via dello stupro psicologico con sequenze decisamente sgradevoli.
La folle escalation verso un finale dove lo scorrere del sangue diventa emblema liberatorio è gestita in maniera mai avventata,la pellicola non perde un colpo e la prevedibilità dell'ultimo atto è trascurabile dinnanzi al modo in cui questo viene elaborato .Lo script è opera del regista e di Jack Ketchum,nome di culto nell'ambiente della narrativa del brivido.Dai suo romanzi erano già stati tratti "Red" e "The Lost",il primo diretto dallo stesso Mckee,il secondo solo prodotto dal regista californiano.
Qualche dubbio su una colonna sonora costituita da tracce notevoli spesso però discordanti in modo troppo stravagante con le immagini,poco significativo l'ultimo personaggio che a sorpresa entra in gioco,si poteva tranquillamente evitare.
"The Woman" aldilà di qualche difettuccio è un gran film in cui l'orrore assume forma disturbante perché verosimile, perpetrato da un padre-padrone nei confronti della propria famiglia si coniuga con quello più ricollegabile ad un immaginario horror in un'ibridazione che funziona a meraviglia.
KOMMANDOARDITI  25/11/2011 13:51:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film rappresenta la quinta trasposizione da un'opera di Ketchum ed è il sequel di OFFSPRING (2009), horrorino mediocre in cui veniva presentato l'intero nucleo famigliare della vorace protagonista, poi sterminato in extremis alla fine del film.

Comunque sono d'accordo sia sul voto che sull'audace abbinamento immagini/soundtrack, anche per me troppo vanitoso ed autoreferenziale.

P.S.: La miglior riduzione da Ketchum secondo me resta THE GIRL NEXT DOOR ;)
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  25/11/2011 14:10:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si,ne avevo parlato con Goat che essendo seguace di Ketchum mi aveva spiegato qualcosa al riguardo.
Sempre preparatissimo Nico eh? ;)
The girl next door debbo ancora vederlo,provvederò quanto prima...