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STERMINATE “GRUPPO ZERO” regia di Claude Chabrol

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Crimson     5½ / 10  29/09/2011 11:17:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Apparentemente ricorda 'La terza generazione' di Fassbinder, ma sia per forma che per contenuto non regge minimamente il confronto. Troppo ancorato ai clichè di quegli anni: azione, spionaggio, una denuncia politica trita. Fino ad un finale clamorosamente osceno.
Il massacro nel casolare è una sequenza cruda e ben girata, ma alla base non offre una spiegazione convincente degli antefatti. A livello ideologico il film vive di sprazzi di pura dialettica orientata ad una spiegazione argomentata della lotta tra Stato e terrorismo, ma risultano momenti troppo forzati. Come nel caso del monologo di uno spento (tanto per cambiare) Fabio Testi che realizza dopo il massacro di essere caduto nella trappola orchestrata dallo Stato: parole che stonano e che poco si addicono alle sue azioni successive, da “samurai” che resiste stoicamente con una ferita d’arma da fuoco ad un braccio per ore, architettando un piano di una resistenza sovrumana.
Nonostante un lodevole tentativo di imporsi come film di denuncia, questo film non riesce ad affondare il colpo e resta un esempio di cinema di genere, raffazzonato e scalcinato.
Il già citato Testi e la Melato sono un'accoppiata incomprensibile. A tal proposito trovo che ci sia un sottile legame di nonsense con la coppia Nero-Sandrelli di 'Profezia di un delitto', a testimonianza che negli anni ’70 il cinema del regista francese ha sofferto oltremisura casting e sceneggiature neppure per sbaglio vicine alla sua visione di Cinema.
Come spesso accade viene trasformato il titolo originale nella versione italiana: in questo caso il semplice Nada diviene un improponibile Sterminate "Gruppo Zero".
Per fortuna si tratta di un film distribuito pochissimo nel nostro paese, e qualora ve lo trovaste dinanzi (io l’ho visto in francese sottotitolato in inglese) ve lo sconsiglio caldamente. Piuttosto guardate quella chicca de 'La terza generazione'.