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LA NINA SANTA regia di Lucrecia Martel

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Miguel     8 / 10  15/01/2005 13:21:22 » Rispondi
Come avevo preannunciato eccomi a commentare la Nina Santa.
La visione di questo film provoca un senso di oppressione per questa ricerca socialmente determinata e forzatamente auto-imposta del senso religioso. La religione viene vissuta e descritta in termini di credenze popolari e usata in modo esorcizzante, in uno stile rappresentativo di molti paesini in sud america e non solo. Amalia vive in un conflitto insolubile : da una parte ha il proprio sentimento religioso e dall'altra la seduzione "inopportuna" del dottor Jano, cosa che segna la sua uscita un po' brusca dal mondo della fanciullezza.
Interessante, a mio avviso, i problemi di sordità della madre e quelli di cecità della figlia, il significativo utilizzo della piscina come oggetto centrale e altamente simbolico delle vicende, un buon utilizzo del suono e la grande esppressività dei personaggi. Per quanto riguarda l'accostamento con Bunuel penso sia stato riscontrato a livello di ambiguità, torbidità e forse un po' nella sceneggiatura di alcuni suoi film. La nina santa non sempre si fa seguire con facilità, ma credo veramente sia da vedere.