caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MELINDA E MELINDA regia di Woody Allen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Terry Malloy     7½ / 10  11/11/2012 12:33:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche io promuovo a pieni voti questa elegante e profonda commedia alleniana. Un po' verbosa e a volte complicata da seguire, la storia delle due Melinda riesce a muoversi lungo i binari della dolcezza, del raffinato humor e della più sconcertante banalità con grande sapienza narrativa. La parte umoristica è tra le più raffinate mai scritte dal geniale autore newyorkese, la parte tragica è meno interessante, ma ha il dono di mostrare i due volti del cinema di Woody: il contrasto tra banalità/profondità che da sempre informa il suo cinema è qui riprodotto in maniera ancora più marcata. Non sarà che alla lunga è proprio questo che ha distrutto il suo cinema? L'idea - in fondo felicissima - di mostrare che la vita sa essere profonda solo su un parassitario e stereotipato sfondo di banalità?
Ma ecco che questo splendido cast di attori, sul quale trionfa Will Ferrell, ci conduce in una storia deliziosa, non ancora soffocata dai soldi e dall'autoreferenzialità, una storia che sa ancora dire davvero qualcosa di profondo sulla tanto riprodotta "natura umana". Due esempi:
Melinda-humor

"Ma ti sembra saggio coinvolgerti con una col curriculum di Melinda?"
"Ecco perché sono convinto di essere innamorato di Melinda, perché non c'è nessuna, nessuna logica per esserlo!"

Melinda-tragic

"Ma tu cosa vuoi?"
"Voglio avere voglia di vivere"
"Ma tutti vogliono vivere"
"Ora che ti ho incontrato sono più ottimista sull'argomento"

E non scordiamoci della bellissima cornice. Quattro artisti/intellettuali che se all'inizio sembrano un po' troppo snob, alla fine riescono a farci ridere come pochi altri personaggi hanno saputo fare. E' il bello di Woody Allen, che alla fine sembra tutto più bello. Forse perché è stato uno dei pochi a saper miscelare perfettamente tragedia e commedia. Forse è in questo che sta il senso della sua intera esperienza cinematografica. Applausi.