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UNA PURA FORMALITA' regia di Giuseppe Tornatore

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8½ / 10  18/02/2007 20:43:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complesso e sottovalutato film di uno dei più bravi registi italiani.
Un racconto intenso, che si snoda su binari falsamente intelligibili, costruito con grande maestria tecnica e supportato da una narrazione fortemente contenutistica, in cui ogni parola, ogni dialogo deve essere opportunamente soppesato ..ricco di simbolismi e costellato da citazioni letterarie, il film si connota per una solida sceneggiatura e per la grande interpretazione dei suoi protagonisti.
Come non apprezzare l’ambientazione minimalista, claustrofobia, decadente, ma anche e soprattutto la sottolineatura, nelle fughe del protagonista e negli strazianti ricordi, dei violini che accompagnano tali scene ..poi vi è la contrapposizione dei due protagonisti, forgiati in una caratterizzazione antitetica perfettamente funzionale allo scopo che la pellicola vuol raggiungere ..ancora il richiamo allo stile giallo, al poliziesco, al noir, al dramma, usati come pretesti per una teatrale rappresentazione onirica, e quindi la necessità di fare i conti con il proprio passato (le fotografie come espressione dei volti che si vorrebbero cancellare) prima di oltrepassare la porta che ci conduce in un diverso universo temporale.
Davvero ad altissimi livelli le interpretazioni dei due protagonisti, da Gerard Depardieu a Roman Polanski, senza dimenticare il bravissimo Sergio Rubini (pur se con un ruolo secondario) ..davvero apprezzabile la direzione stilistica del nostro regista italiano Giuseppe Tornatore, capace di trasporre perfettamente le sensazioni di angoscia e turbamento che, in quel piccolo commissariato, si sono manifestate.
Uno dei film più belli e meno convenzionali diretti da Tornatore ..da vedere!