The Gaunt 8½ / 10 11/04/2013 15:00:04 » Rispondi Kotoko provoca una tale quantità e qualità di emozioni difficili da descrivere, perchè tali emozioni si vivono. Si vive nella follia una donna dalla mente martoriata e lo stile di regia di Tsukamoto si adegua alla perfezione all'instabilità degli stati d'animo della donna, alle sue visioni sdoppiate, ai suoi momenti serenità, alla sua dolcezza. Corpo e mente a cui Cocco, l'attrice protagonista, offre un'adesione al personaggio che va oltre lo straordinario. Kotoko è la poeticità di Vital con la claustrofobia di Haze dove c'è spazio per la follia e la serenità, la dolcezza e la crudeltà, il comico e il tragico senza che la retorica faccia minimamente capolino. E' una pellicola da lasciarsi trasportare e assimilare. Due anni fa non riuscii a vederlo a Venezia e ancora lo rimpiango. Certamente relegarlo alla sezione Orizzonti, dove peraltro ha vinto, è qualcosa di scandaloso.