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L'AMORE CHE RESTA regia di Gus Van Sant

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Terry Malloy     8 / 10  18/10/2011 16:43:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo, commuovente. Gus spinge sul pedale del sentimentalismo intelligente dimostrandoci di saperci fare quanto ci sa fare con la spersonalizzazione adolescenziale contemporanea (Elephant, ma soprattutto Paranoid Park). Ovviamente sono sempre i giovani i protagonisti prediletti del suo ottimo Cinema. Ma questi sono adolescenti diversi da quelli a cui ci aveva abituato. Sono musiche diverse, sono battute diverse ("allora qualche novità?" "mah! Sempre le stesse, si muore si muore e non si sente altro!"), sono attori diversi. E tutto ciò ha del meraviglioso. Una storia per cui a stento ho trattenuto le lacrime. Ma in sala si piangeva eccome, specialmente da parte femminile. Curioso è stato notare una giovane coppietta sui 18, in un Cinema milanese, proiezione alternativa delle 15, uscire sconvolta dalla sala. Che tenerezza mi hanno fatto! No, questo film è proprio bello, dolce e profondo, anche se ammantato di una tristezza immonda. Da urlo la regia, grezza e pudica come al solito, essenziale ma colta. Da urlo i due giovani protagonisti, anche se la Mia è un pelino sopra (e fisicamente è pazzesca). Apprezzabile la scelta musicale, con un mitico Elfman, adattissimo a tale genere di noir tragic comedy. Un film che inizia poi con Two Of Us dei Beatles è una garanzia. Inutile dire che Gus mi ha un'altra volta preso il cuoricino, facendo leva, con intelligenza e tatto, sui sentimenti e sulle paure più pure di noi uomini. Spero che con questo film sia finalmente rivalutato per la caz.zatella che è, Amabili Resti.
Straordinario il titolo, davvero.
E ho apprezzato tanto la scelta… dell'Ineffabile finale. D'altronde, tra un fiore colto e l'altro donato l'inesprimibile nulla.
jack_torrence  18/10/2011 17:03:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E uno e due! ;-)
Complimenti per la passione che trasudano le tue parole, ma che ci fa "un romantico a Milano"? :-)
Non posso fare a meno di abbinarti a Truffaut.
Terry Malloy  18/10/2011 17:13:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo notato che l'hai commentato solo tu..patetico. sto sito comincia a starmi sul ***** :)
Spero di essere davvero un romantico a milano (una delle mie canzoni preferite dei Baustelle), e ci faccio l'università. Che poi Milano è una città molto romantica se la si guarda con occhi scevri di pregiudizi, per esempio girare per cinema al pomeriggio, soprattutto a vedere bellissimi gioielli come questo, è una romanticheria :)
Truffaut è il mio papà :)