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RED STATE regia di Kevin Smith

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  28/10/2011 15:05:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kevin Smith lascia perdere la commedia e si rigenera immergendosi nel lato più oscuro dell'America.Tre ragazzi alla ricerca di sesso facile incappano in una setta di fanatici religiosi dediti all'uccisione di coloro che ritengono immorali agli occhi del loro dio, in particolar modo omosessuali e fornicatori.L'intervento di una squadra speciale della polizia non farà che rendere le cose ancora più critiche.
Sorprende in positivo questo "Red State", lontanissimo dagli abituali territori in cui Smith è abituato a crogiolarsi.Certo,ci sono i riferimenti religiosi già affrontati con piglio molto più disimpegnato in "Dogma",c'è in alcuni frangenti una certa scurrilità e una discreta dose di ironia che ricorda le pellicole precendenti,ma questa volta il barbuto regista mette sul piatto un film scomodo e cattivo per davvero.La violenza lascia il segno in parte ,ad incidere con forza è l'attitudine politicamente scorretta con cui questa storia oscura,di quelle che di tanto in tanto saltano fuori da qualche isolato luogo della provincia americana,viene raccontata.
L'estremismo del folle pastore Abin Cooper,interpretato alla grande da Michael Parks,si allinea con quello dei poliziotti, influenzati da ordini che pongono l'immagine del reparto al di sopra di ogni diritto.In questa lotta tra fazioni detestabili ballano i tre ragazzi,in cerca di una sana scopata e in fin dei conti unici innocenti in questo scenario di follia collettiva al quale tenta di scampare l'agente Keenan (un sempre più corpulento e ottimo John Goodman),combattuto sulla via da prendere per affrontare una situazione che dalla stanza dei bottoni vorrebbero archiviare con un massacro.Nell'ottimo cast si segnala Melissa Leo,al solito piuttosto sgradevole e in fortissima ascesa dopo i successi conseguiti con "The Fighter" e "Frozen River".
Il film avvicenda azione concitata a momenti molto verbosi in stile Tarantino.L'assalto alla proprietà del predicatore ricorda la sparatoria che apre "The devil's reject",mentre tutto da seguire è il predicozzo di Cooper ai suoi seguaci con l'aggiunta di un' uccisione che non lascia indifferenti,come notevole è l'aneddoto col quale Keenan giustifica i suoi gesti.
Forse Smith dopo tanti mezzi flop ha trovato la via giusta.