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ARIRANG regia di Kim Ki-Duk

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speXia     9½ / 10  13/05/2012 00:27:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cosa successe dopo l'uscita del bel Dream? Dove finì il celebre e amato Kim Ki-duk? Perchè non girò più film per tre anni?

Il carissimo Kim risponde a queste domande raccontando cosa fece durante la sua depressione, dei suoi periodi bui, dei suoi sogni infranti, i rimorsi, e dei numerosi tradimenti subiti. Ma non solo. Il regista, ormai disperato, si sfoga su tutto e su tutti, in un film delirante che, come dice lui stesso, è un documentario ma è anche un dramma.

Così, con estrema tanquillità, Ki-duk riflette sul significato della vita, sulle sue difficoltà, sulla morte, sull'aldilà, sulla crudeltà delle persone, per poi chiedersi confuso cosa veramente sia il cinema, e cosa sarebbe successo se una ragazza fosse morta per un'idea partorita da lui. Interrogativi che distruggeranno la sua pazienza, lo faranno delirare, gridare, e arriveranno persino a provocare sdoppiamenti (ma anche triplicamenti e quadruplicamenti) della sua personalità.
Poi arriva l'Arirang, canzone celeberrima in Corea, considerata quasi come un secondo inno nazionale. Questa melodia, che i coreani intonano nei loro momenti di tristezza, placa i tormenti interiori di Kim e si contrappone ai precedenti deliri e le potenti urla del regista.

Il film alterna così momenti di rancore, rabbia e disperazione ad altri più tranquilli e dall'atmosfera quotidiana, in un circolo vorticoso che si concluderà con un finale tanto folle quanto geniale e simbolico.

E a renderlo unico non è solo il fatto che mancano gli elementi più classici delle opere Kimmiane, come le storie d'amore, i personaggi frustrati, l'onnipresente elemento acqueo. Arirang è unico perchè è realtà, una struggente realtà di solitudine e rozzezza, ancor più marcata dalla totale assenza di attori e dall'ambientazione, rustica e povera, e lontana dall'umanità.

Kim Ki-duk ci trascina così dentro il suo film, ci rende partecipi della sua sofferenza e riesce persino a deprimere anche noi. I fan del regista, come me, gioiranno infinitamente vedendo le sue foto e le locandine dei suoi film, per cui sia noi che Kim provano una certa nostalgia.

Ti prego, Ki-duk Oppa, supera tutti i tuoi problemi e regalaci un altro dei tuoi capolavori!