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MARILYN regia di Simon Curtis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  27/07/2012 11:18:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A rendere poco appassionante il lavoro di Simon Curtis non è nient'altro che l'episodio della vita di Marilyn qui rappresentato,una brevissima infatuazione in terra inglese,più che altro vissuta in modo unilaterale dall' allora giovane assistente di scena Colin Clark.
Una storia che mette in evidenza le contraddizioni della diva attraverso un racconto mai veramente coinvolgente, in cui i sentimenti e soprattutto l'intricata personalità restano spesso solo abbozzate.Non certo per colpa di Michelle Williams ,eccellente nell'affrontare il ruolo della platinata attrice cercando di metterne in risalto i lati più fragili,la persistente esigenza di affetto e soprattutto la sua capacità di irretire qualsiasi uomo con la strabordante femminilità di cui era dotata.In certe sequenze la Williams riesce davvero a sortire un effetto disarmante lasciando a bocca aperta,costruendo un mix di adolescenziale ingenuità e istinto predatorio che manderebbe in pappa il cervello più razionale.Anche il resto del cast merita un applauso a conferma che la confezione è di quelle professionali e senza evidenti sbavature.
Il resto è purtroppo cronaca,nulla di nuovo ci viene rivelato riguardo l'instabilità di una donna schiacciata dal peso della fama e scissa pericolosamente tra l'icona hollywoodiana e l'impaurita ed insicura creatura una volta allontanata dal suo pubblico.L'abuso di farmaci e alcool,lo sfruttamento da parte degli squali dello show business sono più che altro accennati lasciando tuttavia intendere il ruolo tutt'altro marginale che avranno nella discesa verso il baratro.
Slanci vitali e un lato oscuro difficilmente sondabile sono riportati in modo didascalico, in una pellicola tutto sommato passabile che a differenza della voluttuosa attrice verrà dimenticata in fretta.