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STAND BY ME - RICORDO DI UN'ESTATE regia di Rob Reiner

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carsit     7½ / 10  15/01/2014 14:07:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per il 700esimo commento mi sono regalato la visione di questo film.
Apprezzando in maniera viscerale King, non potevo che rimanere soddisfatto anche da " Stand by me" di Reiner.
In verità io penso che questa pellicola rimanga più nel cuore a persone che l'hanno vista quando erano più piccoli, avendola vista a quasi 22 anni perde qualcosa.
Il film semplicemente narra dell'avventura intrapresa da 4 ragazzini ; un'avventura che li condurrà fino alla scoperta di un cadavere e che li farà crescere.
è sempre interessante notare che King utilizza un espediente comune per lui ( quello del gruppetto di ragazzi ) per raccontare invece un qualcosa che non si vede a prima vista.
L'amicizia pura e genuina di 4 ragazzi che stanno per affacciarsi al mondo adolescenziale , le loro promesse di eterna amicizia ( che poi purtroppo la vita in un modo o nell'altro costringe a infrangerle ), le paure riguardo al futuro e non sapere dove si va, chi si incontrerà, cosa ne sarà delle persone che fino a quel momento ti hanno accompagnato in avventure piccole, ma che sembravano grandi a quell'età...
QUalche passaggio forse risulta un pò ingenuo, ma la narrazione nel complesso funziona e ti permette di affezionarti ai 4 ragazzi ( interpretati veramente bene ).
Però rimango dell'idea che le vette toccate da King risiedano più in " it " , e mi riferisco più al libro che al film.
" il corpo" rimane un buonissimo racconto nella raccolta " Stand by me" e merita di essere letto.
La trasposizione rimane ottima, penso che Reiner non potesse far di più .
ferzbox  15/01/2014 14:24:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo pienamente....ma King secondo me ha mostrato il suo apice con "L'ombra dello scorpione"-"Il miglio verde","Le notti di Salem","Il talismano","it"(ovviamente),"Carrie" e la serie della "Torre nera"....
....gli altri invece sono solo belli....(a me piace troppo il suo stile narrativo)... ;-)
hghgg  15/01/2014 14:58:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco come serie di romanzi "Il Miglio Verde" vince 10-0 su "La Torre Nera". Lo so che è una bestemmia, e so anche che La Torre è scritta benissimo, ma non la reggo, sarà che è la cosa più "fantasy" da lui scritta e insomma, non mi è andata giù. Comunque continuo a tessere le lodi del King "Horror" mettendo in primissimo piano "Le Notti di Salem" e appunto la raccolta "A Volte Ritornano", soprattutto i due racconti anticipatori-seminatori del romanzo vampiresco ossia l'omaggio a Lovecraft in "Jerusalem's Lot" e il conclusivo "Il bicchiere della staffa", due delle cose più inquietanti mai scritte da King che non approfondisco perché immagino li abbiate già letti. Cito a memoria (l'ho letto quindicimila volte): "Bevete pure ma, dopo, il consiglio che vi do è di proseguire dritto verso nord. In ogni caso, non imboccate la strada che passa a Jerusalem's Lot. Specialmente dopo il calar del buio. C'è una bambina che si aggira da quelle parti. E credo stia ancora aspettando di dare il bacio della buonanotte" Cit. da "Il bicchiere della staffa". E porco zio, qui c'è da chiuder serranda e dormire con le coperte sopra la testa.
carsit  16/01/2014 07:50:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Convegno su tutto, pero di " a volte ritornano " jerusalem's lot non l'ho gradito molto. Ha cercato il tributo a Lovecraft, riuscendoci solo a tratti. Lo stile di Lovecraft è unico,penso. A mio parere, i migliori racconti sono " io sono la porta", " il babau" ( finale strepitoso), " la donna nella stanza " e " a volte ritornano ".
Riguardo a "it", come ho detto, penso sia il massimo toccato dallo scrittore.
Un libro superbo, veramente superbo.
Spiace che la gente lo bolli come horror, dato che io ho sempre pensato che lo considero più un romanzo sull'infanzia e sulla difficoltà a diventare adulti ( perdendo anche parte delle esperienze che ti hanno fatto crescere).
Che scrittore king.

P.,s. " per semataey pure è strepitoso!
hghgg  16/01/2014 12:48:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mmm.. ha cercato il tributo a Lovecraft seminando idee e antefatti per il suo romanzo dai lunghi canini. E francamente credo sia uno dei racconti lovecraftiani non scritti dal genio di Providence meglio riusciti. Dipende anche dall'inquietudine che mi ha lasciato addosso. Poi Lovecraft è irraggiungibile e figurati se non sono d'accordo è uno dei miei scrittori preferiti. Gli altri racconti sono tutti ottimi, è vero "Il babau" ha un finale eccezionale però ad esempio ad "A volte ritornano" (che ha momenti notevolissimi) ho preferito la poesia nell'apocalisse di "Risacca notturna" (che poi è il seme de "L'ombra dello scorpione"). A volte preferisco questi piccoli semi che la pianta adulta :)
Su "It" sono pienamente d'accordo, d'altronde può essere bollato come semplice "horror" soltanto dopo una lettura molto approssimativa e superficiale. La componente horror c'è (eh be) ma diamine il "Romanzo di formazione" fin troppo chiaro e presente tanto se non più dell'horror. Il suo lavoro più completo e riuscito senza dubbio.
hghgg  15/01/2014 14:48:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel complesso lo preferisco nei racconti che nei romanzi, non per nulla considero "A Volte Ritornano" e proprio "Stagioni diverse" due dei suoi capolavori ("Il Corpo" una delle cose più belle che abbia mai scritto), però concordo nell'individuare in "It" il suo apice, il suo punto d'arrivo, il romanzo definitivo dello scrittore del Maine. In "It" c'è tutto, nelle oltre 1200 pagine King riesce ad unire perfettamente L'orrore "puro" e "sovrannaturale" col tema del romanzo di formazione, l'amicizia eterna, l'infanzia e la conseguente crescita e perdita di essa. C'è una qualità nella caratterizzazione dei personaggi che non ho mai trovato in altri romanzi di King, nemmeno in quelli che reputo comunque molto buoni ("L'Ombra dello scorpione" è bellissimo e "Le notti di Salem" per dire, è un horror coi ********). Unisce qualunque cosa abbia mai scritto in ambito horror proprio con il tema "formazione-amicizia" che aveva già affrontato meravigliosamente, ma in un racconto, appunto "Il corpo". Solo che Reiner ha trasposto benissimo questo racconto rendendolo su schermo un gioiello. "It" è venuto fuori uno schifo tutto da dimenticare. Era anche un pelo più difficile da trasporre.