tylerdurden73 6½ / 10 10/05/2017 09:10:26 » Rispondi Trattasi di un thriller fuori dagli schemi per forma e narrazione; la regia è fatta di primi piani insistiti, da continue messe fuori fuoco, di camera a mano e dissolvenze particolari, la narrazione invece intreccia presente e flashback concentrandosi sulla vita di una giovane ex alcolista alle prese con una storia d'amore e quella di un pericoloso serial killer fuggito di galera. Lo stile a molti potrebbe risultare indigesto, a mio parere è invece interessante lodare la ricerca formale oltre alla forte necessità di affrancarsi da certi consolidati stereotipi. La storia non è nulla di speciale, ma il modo in cui viene tessuta è sicuramente degno di nota in quanto riesce ad incuriosire esortando a tenere ben desta l'attenzione. Inoltre il tutto viene maggiormente valorizzato da un paio di colpi di scena davvero ben assestati e di ardua previsione. Il titolo potrebbe far pensare a varie esecuzioni truculente, ed invece la violenza resta regolarmente fuori campo per poi esplodere solo nel finale. Non male l'idea di dribblare visioni morbose a favore del pentimento dell'assassino, regolarmente colto dai sensi di colpa dopo ogni omicidio. Non che Wingard abbia particolarmente a cuore l'introspezione dei suoi personaggi, il regista guarda più all'estetica e anche le performance recitative ne risentono. Insomma, il tanto osannato Adam Wingard continua a non convincermi più di tanto (tremenda la sua ultima fatica, il remake di "The Blair Witch"), eppure questo film, in genere tra i suoi lavori meno apprezzati, non mi è dispiaciuto affatto.