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IL TALENTO DI MR. RIPLEY regia di Anthony Minghella

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frangipani79     9 / 10  02/05/2007 10:02:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inaspettatamente bello e coinvolgente, Il talento di Mr. Ripley è una storia volutamente "morbosa" e psicologicamente graffiante, che ti tiene incollato allo schermo. Disseminato di trappole e dall'eterno gioco del gatto e topo, il camaleontico personaggi di Ripley è all'eccesso quello che molte persone sono, cioè fingono di essere.

Personaggio creato dalla penna della scrittrice Patricia Highsmith negli anni '50 (dove tra l'altro è ambientato questo film), il Tom Ripley ha avuto sul Grande Schermo diversi volti, da John Malkovich nel bellissimo Il gioco di Ripley di Liliana Cavani, ma anche di Dennis Hopper nell'Amico Americano di Wim Wenders o Alain Delon in Delitto in pieno sole. Inizialmente era stato concepito Tom Cruise, ma a Minghella piacque l'idea di un Ripley più giovane, nonostante poi Damon abbia dovuto dimagrire di 15 chili per entrare nella parte e imparare a suonare pianoforte e sax.
Lo sentiamo in real audio cantare My Funny Valentine, ma le sue performances strumentali sono state doppiate.

Dove per molti film 2 ore e 10 sono ben oltre il limite sopportabile, questo ITDMR è uno straordinario viaggio americano in Italia, un po' stereotipata, vabbè, ma ritratta splendidamente.
Le turbe psichiche di Ripley sono dipinte a tinte fosche ma leggere, non si sbilancia mai troppo e trattiene le emozioni in modo esemplare. Philip Seymour Hoffman è fenomenale anch'egli, e bellissima la scena

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Un po' sciatta la Blanchett, potevano renderla un po' più attraente (almeno quanto la Paltrow), insolente Jude Law e perfetto per la sua parte, bravi anche gli attori di supporto.

La regia di Minghella è ottima. Ritrae Ripley spesso riflesso negi specchi o attraverso dei vetri, come a dirci che Ripley è un doppio, un altro uomo, quello che non ti aspetti.