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IL TALENTO DI MR. RIPLEY regia di Anthony Minghella

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Manticora     9 / 10  22/02/2013 09:39:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Indubbiamente nel bene e nel male Anthony Minghella ha segnato uno spartiacque nel cinema di genere hollywodiano, riuscendo abilmente a confezionare film drammatici ma generalisti, come il paziente inglese, fino ad approdare al suo capolavoro, questo "talento" in cui il presonaggio creato dall Higsmith, di cui non ho mai letto nulla, ma si dimostra capace di avere un potenziale filmico di tutto rispetto, e non è poco.
La sceneggiatura di Minghella è nella sua interezza perfettamente equilibrata, così che il personaggio di Tom Ripley, interpretato da un Matt Damon giovane ma già capace di misurarsi con interpretazioni complesse, e non solo action, riesce a coinvolgere. Inoltre il cast abbina nei panni di Dikie, un Jude Law carismatico, perfetto esempio del boy yankee, arrogante, razzista e violento, ma dal carisma avvolgente, perchè ricco e nullafacente, oltre ad essere un dongiovanni imperituro. Gwyneth Paltrow finalmente in un ruolo non da semplice ragazza sexi, ma una persona con ansie e paure, in questo triangolo si inserisce come punta Tom Ripley, che si fà passare per amico, poi viene conquistato dagli agii, e dalla spensieratezza che non ha mai avuto e vuole semplicemente rimanere in quel mondo eccentrico ma senza affanni, ma i sentimenti sono una cosa complicata, e allora usare il suo talento, quello di imitare le persone, sarà l'unica cosa che riuscirà a salvarlo, ma sarà anche la sua maledizione...
Tra interpreti primeggiano in ruoli minori, un giovane Philiph Seymour Hoffman alias Freddy, e un Cate Blanchette di là dal divenire una star, ma già capace di esprimere una carica magnetica trascinante ed una buona interpretazione. Notevoli le location italiane, dalla Campagnia alla Liguria, fino a Venezia, la storia si dipana, e la sua interezza avvolge lo spettatore, intrigandolo fino ad un finale in cui Tom Ripley resterà solo con la sua oscurità, ma ormai sarà cambiato, un quasi serial killer, inteligente e scaltro, ma condannato a vivere per sempre da solo.
Bella la scena in cui Rubini e Damon duettano in inglese, si può apprezzare la voce originale di Damon, ci sono anchee due comparsate dei fratelli Fiorello, utile ai fini della storia, ottime musiche, veramente curati e lussuosi gli interni delle ville e abitazioni dove si muovono gli interpreti, un film dà tenere in considerazione-