crayon 6½ / 10 13/07/2012 13:47:57 » Rispondi Film leggero, un acquerello dell'Italia a cavallo tra '60 e '70. Meglio per questo film non avere troppo spessore, qualsiasi pretesa di riflessioni profonde che pur avrebbero potuto essere inserite (la disillusione delle aspettative dei giovani hippie e quindi una critica al '68) sarebbe risultata indigeribile.
Il film si segue bene, umorismo leggerino ma intelligente e gradevole.
Ad esempio l'umorismo e il sarcasmo attorno al fratello intelligente e all'insegnante mi sono piaciuti molto.
La regia c'è. C'è uno stile, non forse originalissimo (mi ha ricordato molto Wes Anderson dei Tenenbaum e Darjeeling), ma c'è. C'è una forte idea visiva, che nei titoli americaneggia un po, ma tant'è, non è peccato. Un esempio:
La scena breve della lettura della lettera da parte di Arturo davanti alla porta di casa è semplice ma diretta molto bene. E' efficace e di impatto. Bella prova di regia.
La pecca del film, come di molto cinema italiano, è proprio la sceneggiatura. Ed è paradossale se si pensa che questo regista è uno sceneggiatore. Forse è l'emblema del male del cinema italiano, quello per cui tutti vogliono fare "i reggisti" e si concentrano maggiormente a ricercare soluzioni di regia piuttosto che di narrativa. L'intreccio è carente. Si può affermare che non esista proprio. Di fatto non succede nulla. Vediamo succedersi piccole situazioni in cui non accade nulla. Le situazioni sono gradevoli e questo salva il film.
Attori in buona forma. Solo il superman mi è sembrato overacting. Probabilmente la Golino o si ama o si odia. Io la amo. Minimalista. Non un gesto di troppo. Bella. Il bambino è troppo bello per essere un brutto. Un po più di coraggio di portare sullo schermo un vero ranocchio mi sarebbe piaciuto di più.