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KILL THE IRISHMAN regia di Jonathan Hensleigh

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  27/04/2012 10:24:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da operaio/sindacalista a riverito malavitoso,capace di uccidere ma anche di curare i propri intrallazzi economici.Una scalata al tetto di Cleveland senza freni quella di Danny Green (di origine irlandese e realmente esistito),messa in scena con taglio sin troppo televisivo da Jonathan Hensleigh.A scarseggiare è l'approfondimento,di facciata quello del protagonista,tra l'altro interpretato da Ray Stevenson in modo altalenante,praticamente nullo quello dei personaggi di contorno.Non vi è nessuna concessione intima,ciò che si deduce dall'escalation criminale lascia intravedere un uomo duro e pronto a raccogliere ogni sfida,mosso al tempo stesso da rigorosi principi morali.Peccato non si scavi oltre e il biopic in questione sia solo un distaccato resoconto dei fatti che portarono Greene da manovale nei cantieri navali a predominante figura criminale,temuto addirittura dalla mafia qui rappresentata da uomini con il luogo comune stampato in fronte.
Parecchi i volti noti cui è concessa una permanenza sul set più o meno sostanziosa,si passa da Christopher Walken al bravo Vincent D'Onofrio,da Vinnie Jones a Val Kilmer,mentre è doveroso evidenziare lo sforzo profuso nel rendere ambientazioni e scenografie il più possibile riconducibili gli anni '60/70,periodo dello svolgimento dei fatti.Il lavoro da questo punto di vista è apprezzabile,molto meno nella testimonianza didascalica e soprattutto nell'inadeguatezza di portare alla luce l'umanità dei personaggi,immobilizzati da una serie di rapporti appena abbozzati che finiscono con l'impoverire l'intreccio e i vari snodi della vicenda.
Un gangster-movie senza particolari pregi ma nemmeno difetti enormi,di certo evitabile a meno non si ami alla follia il genere.