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IL MIO AMICO GIGANTE regia di Brian Cosgrove, Mark Hall

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Testu     6½ / 10  24/04/2015 02:57:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una favoletta, nell'accezione più pura del termine, ovvero, la logica va a fare due passi. Come il gigante faccia ad avere certe conoscenze, strumenti e poteri non in linea con la sua primitiva specie, ma più attinenti alle fate, non è dato saperlo e perchè abbia e possa avere il passatempo di elargire sogni nemmeno. Di certo il Grande Gigante Gentile... tanto Grande non è dato che rispetto agli altri equivale a un tappetto e pure rachidico che verrebbe riformato. Si vede che la storia è tratta da un racconto di Dahl, Sophie infatti è il tipico bambino dolce ed educato che nei suoi racconti viene premiato dalla vita per queste sue virtù, ma rispetto ad altri suoi racconti non mancano piccoli elementi maggiormente inquietanti. Assolutamente buffa è la presenza della regina Elisabetta, che svetta sopra tutti con il suo signorile volto caricaturiale, in contrasto con quello più irreale, morbido e a volte dai colori fantasiosi degli altri umani, ma va detto che non è un caso isolato, una cosa simile ad esempio avveniva anche nel cartone dedicato agli innamorati di Peynet. Tecnicamente, per il tempo, non è malvagio, diciamo sotto prodotti maggiori ma sopra molti di quelli stardust et simili, certo... la qualità vhs ed il tempo hanno inciso sulla nitidezza , ma il cartone mantiene dei punti buoni, tra cui il doppiaggio discreto, gli sfondi ed in generale gli elementi magici, che mi sento di lodare per l'essere curati e con un retrogusto da Storia Infinita. Fondamentalmente "Il mio amico Gigante" è una perdibile piacevole visione, ne più ne meno, ma rimango indeciso su come valutare l'umorismo sui peti.