Ciumi 7½ / 10 23/04/2012 11:50:03 » Rispondi Il film è un esercizio di atmosfere macabre, di quadri evocanti terrore, morbosità, pulsioni violente: i molti cliché ne diventano gli ingredienti base; gli intrighi della trama passano in secondo piano lasciando spazio alla dilatazione degli stati emotivi. Alle suggestioni visive (l'uso insistito di luci colorate) si uniscono quelle uditive (il rumore del vento, i colpi della frusta in un sottofondo di note al pianoforte). Il clima di necrofilia si concentra sulle ossessioni sadomasochistiche della protagonista. Tutto il film è l'incubo combinato di una bambina (che ha paura del buio) e di una donna (che ha paura del sesso) la quale si aggira per i corridoi del castello in cerca dello spettro che ha creato. La mente della donna gravita morbosamente attorno a due oggetti, la frusta e il pugnale, simboli rispettivamente dell'eros e della morte.