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IL ROSSO SEGNO DELLA FOLLIA regia di Mario Bava

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  22/02/2010 15:52:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche nei lavori meno riusciti Mario Bava si lascia seguire bene,complice una capacità tecnica fuori dal comune che seduce per lo stile elegante e ricercato.
Inquadrature ad effetto,flashback di notevole impatto e un utilizzo dei colori sempre molto ispirato per un prodotto eccellente dal punto di vista formale.
Bava questa volta non dispone di una sceneggiatura particolarmente brillante,nonostante l’idea di impostare la storia dal punto di vista dell’assassino non sia affatto male,espediente che sovverte le regole di un filone molto in voga in quegli anni, la cui prassi prevedeva svelare l’identità del maniaco omicida solo al termine della pellicola.In questo caso si tenta di mettere in luce più che altro la psiche deviata del protagonista con relative pulsioni omicide, ma i risultati non sono molto convincenti.
Il ritmo narrativo è lento, costruito mediante sequenze a tratti sfilacciate tra loro e da un rigore narrativo poco ferreo.
Anche le motivazioni della follia sanguinaria sono già viste e piuttosto di maniera,mentre appare poco saggia la scelta di virare nella ghost story dopo un avvio che se sostenuto da un migliore approfondimento sul personaggio principale avrebbe potuto produrre ben altri esiti.
Non aiuta la recitazione di Stephen Forsyth,tutto sommato diligente, ma incolore serial killer attorniato da uno stuolo di avvenenti attrici tra cui spicca la bellissima Dagmar Lassander.
Un Bava sottotono ma comunque meritevole,capace di valorizzare uno script nel complesso debole.