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GLI ORRORI DEL CASTELLO DI NORIMBERGA regia di Mario Bava

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Alpagueur     6½ / 10  28/12/2020 18:38:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un giovane di nome Peter Kleist (Antonio Cantafora) ha deciso di prendersi una pausa dal college e tornare nella sua casa ancestrale in Austria. Vuole specificamente ricercare un famigerato antenato, il sanguinario Barone Otto von Kleist vissuto 300 anni prima e chiamato 'Baron Blood' dalla gente del posto per i suoi atti depravati che praticava in quel periodo. Si da il caso che Peter abbia in suo possesso un'antica pergamena con l'incantesimo di una strega mandata al rogo dal suo stesso antenato e che può presumibilmente riportare in vita il barone sanguinario. Comunque, all'arrivo al castello di 'Baron Blood' incontra una donna attraente di nome Eva Arnold (Elke Sommer) che convince a prendere parte all'incantesimo con lui più tardi la sera. Non molto tempo dopo gli abitanti dei villaggi locali vengono misteriosamente assassinati con pochi indizi su chi potrebbe essere l'assassino. Inoltre, arriva un anziano signore di nome Alfred Becker (Joseph Cotton) su una sedia a rotelle e decide di acquistare il castello in cui vivere. Ora, invece di dettagliare l'intera trama e rischiare di rovinare il film a coloro che non l'hanno visto, dirò solo che questo film aveva un aspetto gotico abbastanza simile ai film della Hammer Productions dello stesso periodo. Vale anche la pena ricordare che questo film è stato originariamente girato in italiano. La recitazione è stata abbastanza decente e il regista (Mario Bava) è riuscito a mantenere la suspense per tutta la durata del film. Inoltre, avere nel cast due attrici attraenti come Elke Sommer e Rada Rassimov (come Christina Hoffman) di certo non gli ha fatto male. Il film è stato girato a Vienna e in Bassa Austria, tra Korneuburg e il Burg Kreuzenstein, nella frazione di Leobendorf (in apertura abbiamo proprio la sequenza dell'arrivo di Peter al Flughafen Wien, l'aeroporto di Vienna). Quello che non ho ben capito è cosa abbia a che fare Norimberga con la vicenda (a parte la macchina di tortura della vergine di ferro), dal momento che le due città sono distanti tra loro qualcosa come 500 chilometri (in stati diversi tra l'altro), percorribili in circa 5 ore e mezza d'auto (non certo una piccola deviazione prima di pranzo come parrebbe all'inizio quando Peter incontra suo zio Karl). Certo, gli storici castelli imperiali bavaresi sono fantastici, ma allora perchè non ambientare li tutta la storia? E' come se si fosse deliberatamente scelto di trasportare il Kaiserburg fino ai colli viennesi per esigenze di copione. Degne di nota le musiche di Cipriani (non sbaglia quasi mai) e l'onnipresente Nicoletta Elmi (in quel periodo non so a quanti film thriller/horror abbia partecipato, anche di Mario Bava stesso, come "Reazione a catena", poi "Le orme" e ovviamente "Profondo rosso" che è quello per cui tutti se la ricordano). Concludendo, "Baron Blood" combina i migliori elementi di una buona storia di fantasmi/case stregate dei tempi antichi con gli archetipi un film slasher moderno. Tutti i marchi di Bava sono qui presenti: luci fantasiose, set meravigliosi e luoghi spettacolari. Combinati, creano la perfetta atmosfera da film horror. Sfortunatamente, qui c'è anche un altro marchio di Bava: uno script debole. Ci sono alcuni buchi nella trama abbastanza grandi da attraversare il castello del barone. Ma con lo stile e l'abilità di Bava come regista, i problemi della trama sembrano molto minori. Parlando della scena dell'inseguimento, film come "Halloween" o "Venerdì 13" sono stati ovviamente fortemente influenzati da questo film. Si potrebbe facilmente immaginare che Michael o Jason inseguano Eva per le strade nebbiose (ma anche la fuga di Gretchen per il bosco è suggestiva).

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