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RABIES regia di Aharon Keshales, Navot Papushado

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  12/07/2012 11:06:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nell'insieme questo thriller/horror israeliano non è affatto male,se non altro arrischia direzioni inconsuete e pur mai conseguendo momenti da tramandare ai posteri gli va riconosciuta la ferrea volontà di mandare al diavolo logori stereotipi.Sembrerebbe in prima battuta un consueto slasher-movie con maniaco pronto a far fuori chiunque si avventuri nella foresta dove si aggira furtivo.In realtà il ruolo del (presunto) assassino è quanto di più marginale ci si possa immaginare,sono infatti le persone capitate casualmente in quel luogo selvaggio a scatenare un clima di belligeranza intestina,trascendendo in una rabbia fomentata da malintesi,idiozia e prepotenza.Nessun destino avverso quindi,solo una degenerazione che è insita nella natura umana amplificatrice di ogni minimo screzio regredente in motivazioni per far scorrere il sangue.La lotta tra i personaggi è l'allegoria di un paese da sempre in guerra definito impietosamente nella frase che chiude la pellicola,probabile semplificazione del pensiero dei registi.Se non fosse per qualche fase di stallo e per una sceneggiatura a volte non sempre oliata a dovere avremmo di fronte un gioiellino grottesco,ed invece "Rabies" resta encomiabile più nelle intenzioni che nei fatti. Tuttavia riesce a far presa puntando sulla doppiezza dei personaggi,questi poco più che macchiette,figure sulle quali non ci si è scervellati in fase di scrittura ma tutto sommato adatti all'operato del duo Keshales/Papushado.
"Rabies" è una simpatica rilettura di un preciso genere, con messaggio incorporato di una certa sostanza.Una visione la merita.