DankoCardi 6½ / 10 12/09/2021 12:40:03 » Rispondi Dopo anni di piccoli camei nelle sue stesse pellicole, Fulci compie il grande passo e diventa protagonista assoluto di un film giudicato da molti -a ragione- il suo testamento. Una storia oscura, illogica, malata ma anche ironica dove lo splatter regna incontrastato e poco importa se le scene più efferate e truci e sono tutte "appiccicate" da altri film. Un paio di anni prima, infatti, furono realizzati otto film, due diretti e gli altri comunque supervisionati da Fulci, destinati alla tv ma inizialmente non trasmessi per il loro elevato tasso di violenza. Così il regista romano ricicla alcune sequenze costringendo il montatore Vincenzo Tomassi a compiere miracoli; è un film dove si vede la passione e l'amore per un certo cinema di genere, realizzato con pochi mezzi ma con tanto cuore...e con la trama scopiazzata da "Cabal" di Clive Barker, ma i prodotti di genere italiani erano così. Rivederlo oggi diverte per la sua bonaria ingenuità e soprattutto suscita molta nostalgia per quel tipo di cinema orma scomparso di cui questo "Un gatto nel cervello" (titolo già agghiacciante di suo) è uno degli ultimi e più alti esempi. Ultimo film di Lucio Fulci ad essere stato regolarmente distribuito nelle sale.