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WOMB regia di Benedek Fliegauf

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  17/07/2012 11:14:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su "Womb" aleggiano delicate implicazioni morali lasciate alla libera interpretazione dello spettatore,Benedek Fliegauf propone una storia d'amore che dall'infanzia si proietta nell'età adulta passando per struggenti separazioni sino a quella definitiva,raggirabile solo ricorrendo ad un intervento estremo come la clonazione.
Eva Green,austera,bellissima e sempre molto espressiva è la donna che non si rassegna all'infame destino in una società di un futuro nemmeno troppo lontano,ricorrendo quindi alla scienza per poter concretizzare il suo sogno d'amore.
Portando in grembo l'amato lo cresce andando incontro ad un' inevitabile inconciliabilità nel momento in cui i sentimenti di donna innamorata entreranno in attrito con il ruolo materno.Viene analizzato con eleganza il rapporto che si innesca tra clonazione e tabù sociali,con l'incesto molto più che sottinteso e sempre pronto a materializzarsi ancor prima che il frutto di una volontà rasentante l'ossessione raggiunga la completa maturazione sessuale ed intellettiva.
Alla prova monstre della Green non fa eco Matt Smith,poco convincente e forse acerbo per sopportare un ruolo così sfaccettato.Se il coprotagonista stecca un poco a colpire in modo quasi intimidatorio sono gli scenari marittimi,lande semi-disabitate e decadenti,in cui l'isolamento della coppia è sancito nell'idea di rapporto esclusivo e per sfuggire il giudizio di un'opinione pubblica non ancora pronta ad accogliere le cosiddette "copie".I tempi sono molto dilatati,la pellicola scorre con lentezza portando alla luce un dramma intimo così impellente da portare all'annullamento di se stessi.Il tentativo di ricreare qualcosa andato perduto è disperatamente chimerico, si possono porre le basi ma è impossibile garantire i risultati perché -come sostenuto da Tommy- in natura ogni essere ed ogni elemento sono unici.
Ci sono punti di contatto con "Non lasciarmi "di Romanek e nell'incipit con "Lasciami entrare" di Alfredson,poi però "Womb" prende vie diverse nel favorire un'introspezione psicologica singolare,in alcuni casi difficilmente penetrabile ma anche molto interessante nei suoi dolenti sviluppi.