Terry Malloy 8 / 10 10/12/2011 00:41:28 » Rispondi Un film semplice, come tutti quelli di Aki. Penso che pochi registi possano narrare una storia del genere, ma non perché Kaurismaki sia in sé un genio, quanto perché il fiabesco gli si ritaglia molto bene addosso. Film semplice, dicevo. Ma anche no. Basti pensare alla prima scena. Le favole di Kaurismaki sono solo formalmente semplici. I cliché del genere (come giustamente osservato dalla pierina) ci sono, e si armonizzano efficacemente con la tipica fissità della mdp del regista finlandese. La presenza di Leaud è l'equivalente di Cenerentola che si perde nel bosco di Cappuccetto Rosso. L'eroe di Truffaut è l'anti-eroe di Kaurismaki. Ma noi questo cattivo non riusciamo a odiarlo. Non è come il lupo cattivo. In questo è l'umanità del Cinema di Kaurismaki. Che le sue favole sono incredibilmente, sconcertantemente umane. Quindi il Miracolo diventa una routine che si accetta senza troppi urrà e festeggiamenti. Si festeggia con le Ore Migliori di cui parlava Giovanni Giudici. "Preparo da mangiare". "Il problema del nostro mestiere è che nessuno ci ama".
GLAMP 10/12/2011 11:31:40 » Rispondi Grande! Sapevo ti sarebbe piaciuto.