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INDOVINA CHI VIENE A PRANZO regia di Pastakira, Joe Verni

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Marco Iafrate     1½ / 10  24/11/2011 15:32:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ieri mi trovavo per motivi di lavoro a Buffaloscoop una desolante cittadina del Sud Dakota, innevata e gelida come esige un clima continentale, in serata libero da impegni decido di andarmi a fare una passeggiata verso il centro della città, lungo la strada gli occhi mi vanno su una interminabile fila di persone in attesa di entrare in un piccolo cinema del posto, incuriosito mi avvicino e scopro che danno il film evento dell'anno "Indovina chi viene a pranzo", non ho impegni, il volo per tornare a casa ce l'ho a mezzanotte, mi metto in fila pazientemente (non siamo in Italia) e sopporto i 16 gradi sotto zero di queste latitudini. Dopo 3 ore sono dentro convinto che comunque ne è valsa la pena, stiamo parlando di un film candidato a 131 premi Oscar, mi siedo e aspetto il buio in sala, il film è distribuito dalla Metro Bronzwyn Mayer, la differenza con la Gold è che lì c'è un leone che ruggisce qui c'è un maiale che rutta come un porco. Inizia la pellicola e comprendo che il film è sottotitolato, di fianco ho un signore con un cappello da Cow Boy che prende appunti su un taccuino, probabilmente è un critico cinematografico, gli chiedo se conosce il motivo per cui il film non è stato tradotto in inglese e lui mi risponde che la causa è lo spread che in Italia continua a salire, non capisco che c.azzo centri questo con il doppiaggio e decido di interrompere qui la conversazione. Intorno al decimo secondo di pellicola , dopo aver assistito praticamente al nulla, la telecamera inquadra il volto del famoso attore Gaunt e subito parte una sequela di fischi e di buuuuuuu! Le immagini si spostano sulle teste e le spalle dei commensali e cala il silenzio in sala, mi guardo intorno e gli sguardi degli spettatori mi dicono: "Ma che c.azzo stiamo vedendo!" , l'aria si fa pesante, il film è girato tutto in interni e trasmette un senso di claustrofobia insopportabile, verso il ventesimo secondo l'inquadratura cade su Poll, al che tutte le donne presenti in sala emettono un coro di ooohhhhh! che causa accese discussioni con i mariti ed i compagni seduti al loro fianco, un altro patetico giro di telecamera su volti stanchi e avvinazzati e al trentesimo secondo il film finisce. Durante i titoli di coda ad un iniziale gelo segue un lancio di oggetti verso lo schermo accompagnato da grida ciclopiche: "Italiani Fack!", "Italia mafia e spaghetti!", "Death to Pastakira e Joe Verni!", "Italiani Shit", vola di tutto, sedie, scarpe, carabine, speroni, lazzi da rodeo, selle di mustang, cortecce di sequoia, cinturoni, vasi Hopi, scalpi, tamburi, totem, calumet, miniature di duomi,pelli di bisonte, tacchini, in mezzo a questo delirio mi rendo conto di avere un giubbotto firmato Dolce e Gabbana, sono vulnerabile, vicino a me atterra una colt, la afferro e con il calcio della pistola stendo il ragazzo che mi sta seduto davanti, in fretta sostituisco il mio giubbotto con il suo giaccone di pelle da Trapper, verrò a sapere in seguito che il giovane morirà sgozzato dopo atroci torture. Finalmente guadagno l'uscita prima che un gruppo di indiani Creek con delle frecce incendiarie provochi un incendio all'interno del cinema, le fiamme si estendono alle case vicino, metà della città sta bruciando, riesco per miracolo a prendere al volo una diligenza che quel giorno non aveva aderito allo sciopero degli autoferrotramvieri e conquisto il sospirato aeroporto, il velivolo decolla e vedo che sui monitor danno un film, non è possibile, sono fottuto, avete capito bene di che film si tratta, sto scrivendo da quassù, non so come andrà a finire………………………
P.S. bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno, il film fa veramente c.agare, forse siamo alla pellicola più brutta della storia, il mezzo voto in più del minimo possibile va per l'immagine intorno al 15esimo secondo dove si vede per un attimo di spalle con una felpa blu l'unico grande attore del nutrito cast, un'interpretazione da Oscar che però non basterà a togliere lo scettro in negativo di questo orovalopac (capolavoro al rovescio).
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Te ti meriti Boldi e De Sica, terùn.
Spero che siate atterrati di coda.
Marco Iafrate  24/11/2011 19:09:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...di schiena, fortuna che stavo chiuso al cesso in perfetto stile Amterme (non avevo pagato il biglietto) mi sono rannicchiato dentro il water ed eccomi qua, sano e salvo.
strange_river  24/11/2011 19:57:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visti gli effetti, pare anche lo stiano sperimentando di nascosto nella cura Ludovico.
Marco Iafrate  24/11/2011 21:03:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho saputo, hanno scelto come cavia Danilo, vogliono vedere se dopo la visione di ICVAP per 3 settimane di seguito avrà ancora voglia di riempire i panzerotti fritti di salsicce alla brace.
The Gaunt  24/11/2011 21:38:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei un uomo senza fantasia culinaria. Mi stupisco di te, anche se devo ammettere che a tavola sei più morigerato di un benedettino a digiuno, cosa alquanto incredibile, parlando di un romano.
Marco Iafrate  24/11/2011 21:53:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vabbè, tu associ i romani, o meglio gli abitanti di Roma altrimenti sembra che parliamo di Giulio Cesare, alla "società dei magnaccioni, sei più vetusto del Generale Sherman.
The Gaunt  24/11/2011 22:05:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Seee, famigliole di romani in gita fuori porta che si portano addietro il frigofero di casa oppure quando li becco al ristorante che si fanno portare tutto il menù della casa, roba che io finisco il pranzo e quelli, che sono arrivati prima di me, sono appena al secondo li vedo solo io.
Ok, non siete al società dei magnaccioni.
Ok, sono più vetusto di Noé.