Niko.g 8 / 10 10/02/2015 12:01:03 » Rispondi Adesso c'è chi penserà alla solita trashata piena di eccessi e di misoginìa. None. Matarazzo è Matarazzo e a Matarazzo nu je potete rompe er era da diverso tempo che volevo vedermi questo film, un film decisamente particolare, diventato addirittura "cult" in Francia per le sue virate erotico/sadiche incredibilmente insolite per lo standard dell'epoca e per la fantomatica versione integrale, andata perduta chissà come. Altra caratteristica: il colore. Il sistema Gevacolor ha causato la rapida degenerazione della pellicola, infatti i rarissimi passaggi televisivi, in orari sempre agevoli (tipo le tre di mattina), mostrano un bianco e nero con sfumature verde acquamarina, il che potrebbe indurre un certo fascino retrò per alcuni, dei conati di vomito per altri. Diciamo quindi che indicarlo come il primo film a colori del regista lascia un po' il tempo che trova, ma tant'è. Io ho beccato la copia a colori restaurata col doppiaggio italiano originale e… signori miei, c'è poco da fare, questo film è una chicca per veri cinefili. Un melodramma di stampo classico, tipico del Matarazzo, che si trasforma progressivamente in un folle pamphlet di natura eversiva: risse, frustate, donne lascive, zinne de fora. Cose da pazzi. Cioè siamo nell'anno in cui Gino Latilla canta "vecchio scarpone", non so se ci rendiamo conto. Non penso che Quentin Tarantino lo abbia visto, ma se poco poco dovesse capitargli tra le mani una roba del genere, credo non perderebbe un minuto a farne un remake dei suoi e se ne vedrebbero delle belle. Musiche, neanche a dirlo, del grande Nino Rota.
Vitichindo 10/02/2015 12:22:25 » Rispondi Non è quel film in cui un tizio viene uncinato vivo e un'altra stuprata dell'intera ciurma di filibustieri?
Niko.g 10/02/2015 12:53:06 » Rispondi No, la sinossi è diversa e comunque qui i pirati non c'entrano.