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TROPPO FORTE regia di Carlo Verdone

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Godbluff2     6½ / 10  11/11/2022 16:20:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto più divertente, senza dubbio, de "I due carabinieri", ma anche questo film, che presenta idee e momenti riusciti, mi sembra nel complesso non del tutto compiuto e un altro film altalenante per Verdone.
Le premesse erano di quelle importanti: Verdone gira un film con uno stile di regia più vivace, ritmato e mobile rispetto a quello molto classico e semplice dei film precedenti, il film lo scrive con la collaborazione diretta alla sceneggiatura dei suoi due grandi maestri e mentori, Sergio Leone e Alberto Sordi che porta con se anche quell'altro grandissimo sceneggiatore che è stato Rodolfo Sonego.
Eppure funziona a metà questa commedia, con i consueti personaggi ai margini che sognano opportunità di vita migliori.
Protagonista questa volta è un coatto romano, personaggio di sicura comicità molto spontanea quando interpretato da Carlo Verdone, che si arrabatta come comparsa cinematografica e sogna ruoli ben più gloriosi nel cinema, millantando e fanfaronando mille e duemila esperienze gloriose, pur di ottenere accettazione e rispetto "sociale".
Il risultato però è altalenante, spesso il film ha poco mordente, c'è un Verdone che ristagna un po' sugli stessi schemi e le stesse idee narrative senza riuscire ancora a portarle su un maggior livello di maturità espressiva, cosa che invece succederà di lì a pochissimo. Alcune cose riescono bene, Verdone nel ruolo è fantastico, trovate come quelle del flipper sono da applausi, per altri aspetti invece il film risente di una gestione più travagliata, ovvero: Alberto Sordi che esce dal seminato e fa (male) quello che pare a lui.
Già co-autore del film, alla seconda collaborazione con Verdone, la prima con quest'ultimo alla regia, Sordi si impone nel ruolo e purtroppo lo interpreta nel modo più sbagliato e macchiettistico possibile.
Ho sempre considerato Sordi come un attore dalle due facce, d'altronde: c'è un Sordi grande, grande attore davvero, non particolarmente versatile forse ma capace di imprimere molte piccole sfumature diverse nelle sue interpretazioni, in tanti grandi film (d'altronde è lui uno dei due meravigliosi protagonisti di uno dei tre, per me, più grandi film italiani nella storia del cinema, "La Grande Guerra" di Monicelli); ma c'è anche il Sordi "smollato", la macchietta, che recitava (e a volte dirigeva) filmetti di poco conto con interpretazioni che erano la semplificazione banale e un po' irritante di quelle più intelligentemente critiche dello stereotipo di certi tipi d'italiano.
Qui, ahimè, c'è il Sordi peggiore. Quello macchietta irritante, inutilmente sopra le righe, inutilmente buffonesco e lontano dai toni che Verdone aveva pensato per questo personaggio, lontano dai toni che Verdone aveva pensato per il film nel suo complesso. Sordi diventa figura ingombrante e fastidiosa, è in uno di quei suoi momenti dove non è minimamente apprezzabile.
Certo "Troppo Forte" rimane un film assolutamente godibile in fondo, c'è sempre qualcosa di divertente e di delicato nel modo di raccontare di Verdone, ma viste le persone, i talenti coinvolti nella realizzazione è decisamente un film che non ha espresso il suo miglior potenziale.