caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

1921 - IL MISTERO DI ROOKFORD regia di Nick Murphy

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
oh dae-soo     7 / 10  13/08/2013 09:12:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
presenti spoiler ammazzafilm

Lo dico una volta per tutte. A me i film pieni di rimandi ma che sanno sviluppare tutto in un modo abbastanza personale e hanno, di per sè, una propria struttura piacciono tanto. Nel cinema inventarsi qualcosa di nuovo è impresa quasi improba e allora ben vengano i cloni con una propria personalità.
E allora, alla luce di tutto questo, 1921 - il mistero di Rookford (ah, tanto bello quell'originale The Awakening...) è un thiller-horror davvero con i controcàzzi, classicissimo sia nell'ambientazione che nelle dinamiche ma scritto e girato come dio comanda.
Già l'incipit, con quell'inquietudine che diventa ben presto mistero "struccato" lascia presagire a un film più che buono.
E si capisce subito che la protagonista è interpretata da un'attrice che sa fare il suo mestiere alla grande, la bella Rebecca Hall, al debutto con il sottoscritto ( c'era invero in The prestige ma non la ricordo).
O.k, poi si parte con i clichè, l'orfanotrofio, l'immenso maniero, il fantasma del bimbo (The Orphanage in tutte e 3 le componenti, è vero, ma il punto in cui richiamerà più il capolavoro di Bayona è quello stanzino nascosto...), la governante che sembra saper qualcosa, i rumori notturni, tutto già visto.
Il già citato The Orphanage, La spina del Diavolo di Del Toro e poi nel finale qualcosina di Amenabar e Shyamalan...
Ma il film va dritto per la propria strada, quello che Florence piano piano sta per scoprire è una cosa solo sua, intima e radicata nel suo passato, un qualcosa che quell'immenso maniero (perchè proprio quel maniero?) sembra tirarle fuori da ricordi volutamente sedimentati sotto la coltre del senso di colpa.
Non mancano i momenti di discreta tensione e le scene riuscite, su tutte quel volto sfuocato che appare nel bagno e l'immensa, immensa, scena del plastico del maniero in cui in ogni piccola stanza lei vede le sue azioni passate... e presenti, una scena che vale la visione di per sè.
Ed è interessantissimo cercar di capirci qualcosa, le frasi ambigue cominciano a venir fuori "è dai vivi che devi vederti, non dai morti" "perchè rifiuti ancora di aprire gli occhi?" "non è rimasto nessun bambino" fino allo stupendo awakening del titolo, quella sorta di risveglio unito alla consapevolezza.
A me è piaciuto da morire perchè conferisce al film una componente molto personale, emozionale ed intima non così scontata in una ghost story di stampo classico.
Ed è buffo come il disvelamento finale possa ricordare (con metodo opposto però, perchè gli elementi non portano al racconto ma l'inconscio ha portato agli elementi) il finale de I Soliti Sospetti.
Tutto quello che le era accaduto in passato aveva "creato" il film, dagli oggetti (il vetro rotto, la palla etc..) alle situazioni, dai racconti (ad esempio quello del leone) alle sensazioni (il senso di colpa) .
Ottimo.
Ma il regista purtroppo spreca un'occasione incredibile.
Vi giuro che se il finale fosse arrivato prima sarebbe stato così bello da rendere questo film uno dei punti di riferimento dell'horror recente.
Lei sta morendo, convince Tom ad aiutarla con la promessa di non abbandonarlo comunque.
Il bambino la aiuta, forse troppo tardi però.
Le chiede: "stai morendo?"
Lei risponde: "non lo so, ora voglio solo dormire"

doveva finir qua.

sarebbe stato meraviglioso