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THE ARTIST regia di Michel Hazanavicius

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zeta     6 / 10  09/01/2012 12:01:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' tutto una questione di pretese e promesse. Se questo film vuole essere un simpatico amarcord del cinema che fu, un gioco, un divertimento stilistico, allora va bene, strappa qualche sorriso, incuriosisce, immalinconisce. Se, però, la pretesa è quella di aver girato un capolavoro, allora la resa tradisce le attese. The artist non è un film epocale, non lo è nella struttura narrativa, semplice fino all'inverosimile, non lo è nelle emozioni, edulcorate, non lo è nella recitazione, discreta quella della Bejo, monoespressiva e mascellare quella di Dujardin. Senza contare che il ricorso al sonoro in due momenti del film crea un effetto straniante che spazza via la (appena accennata) magia del muto. Il risultato finale è un disagio, paradossalmente, contrario a quello vissuto dal protagonista del film. Un attore del muto non si poteva adattare al sonoro negli anni '30. Un attore di oggi, non si può adattare al muto. Manca la preparazione mimica che ci fa commuovere ancora oggi con quelle pellicole sgranate e silenziose.
Larry Filmaiolo  12/01/2012 22:29:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quoto tutto a parte il commento sulla performance di Dujardin, che ho trovato splendida. Per il resto, è vero, il film non è niente se non un simpatico e colto giochetto, ma sono le etichette appioppate dalla critica il problema. (Non si può descrivere questo film come "capolavoro", "chicca per cinefili").
Fritz  15/01/2012 14:36:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho visto il film, non lo vedrò e non do voti. Ma scusate: invece di spendere € 8 per vedere 'sta roba targata 2011, compratevi un dvd rimasterizzato di Sherlock Jr.
Mario Sapia  10/01/2012 14:26:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lei il film l'ha visto, o gliel'hanno raccontato?
Crimson  10/01/2012 19:56:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma il ricorso al sonoro "deve" esserci in quei due momenti! nel primo è inserito per amplificare l'impatto di un cambiamento così radicale anche se apparentemente naturale (che culmina con la caduta della piuma/macigno). Il secondo rappresenta il definitivo ingresso dei protagonisti nell'era del sonoro, e in un certo senso noi con loro compenetriamo.
zeta  12/01/2012 17:51:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo. Il punto è: fai un film muto? O un film moderno che si diverte a fingersi film muto (quindi un esercizio di stile)? Li trovo invasivi, sebbene citino in maniera un po' grottesca qualche esempio del passato, credo un film della Garbo degli anni '30 (non vorrei sbagliarmi però).
zeta  12/01/2012 17:55:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non dico sia un brutto film, sia chiaro. Dico che per me è molto lontano da un capolavoro. In questo momento ha una media di 8,50. Se vai a vedere il Grande dittatore di Chaplin ha 9 di media. Fermo restando che un film va valutato anche per il periodo storico in cui viene prodotto, credo che mezzo punto tra The Artist e uno dei più grandi capolavori di Chaplin sia davvero troppo poco. Ma è ovvio che vuole essere solo un mio parere
ezequiel  12/01/2012 21:07:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il commento ci può stare, è un tuo pensiero. ma le tue risposte le trovo davvero ottuse.
che peccato.