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THE ARTIST regia di Michel Hazanavicius

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  31/01/2012 13:13:23 » Rispondi
La storia non è certo un granchè,poco coinvolgente e molto prevedibile in ogni minimo risvolto.
Resta la simpatia per un progetto sufficientemente curioso anche se non caso isolato come molti lo hanno dipinto,qualcuno ricorda "Dr. Plonk" di Rolf De Heer?ecco,la differenza probabilmente sta nel fatto che Cannes,dove "the Artist" è stato presentato, ha una maggiore visibilità del Festival di Roma,kermesse che ospitò a suo tempo la pellicola del regista olandese.
Ad Hazanavicius va concesso di essere riuscito a riesumare con eleganza certe atmosfere retrò,la forma è impeccabile ed il cast diretto in modo perfetto.La versatile coppia Dujardin/Bejo sembra davvero sbucare da un film degli anni '20,divertente poi notare attori come John Goodman o Penelope Ann-Miller aderire molto bene a quest'estetica cinematografica ormai morta e sepolta.
Hazanavicius si fa beffe della sguaiata ostentazione del cinema attuale dove i sentimenti sono spesso "urlati", si spoglia dell'ausilio della parola e si affida solo alla mimica,ai gesti e a un accompagnamento sonoro,non sempre all'altezza a dire il vero,in cui la sua coraggiosa sperimentazione in omaggio al cinema muto ispira simpatia.Per quanto però non si possa negare che la vicenda fluttuante tra melò,dramma e commedia,sia venata da quell'innocente semplicismo che contraddistingueva molte pellicole di quell'epoca,in memoria quindi di una forma espressiva il più fedele possibile in quello che rimane più che altro un intelligente e furbo esercizio di stile.
Gradevole ma non certo irrinunciabile,sarà anche per lo smanceroso tema trattato con metaforuccia elementare nel contrasto tra vecchio e nuovo,ovviamente applicabile anche al rinnovamento cinematografico,non sempre indispensabile (leggi 3D sbattuto in qualsiasi sciocchezza), di cui il protagonista è indiscutibile simbolo ancorato ad un passato che gettare dalla finestra sarebbe un grave errore.
A questo punto però mi chiedo,non varrebbe la pena di riscoprire veri capolavori del cinema muto come "Metropolis","La Corazzata Potemkin" ,"Aurora" e via dicendo?
Un omaggio tanto garbato quanto velocemente archiviabile,il cagnolino però è da 10.