Gabo Viola 9 / 10 15/03/2010 15:43:59 » Rispondi Possente pellicola di Elia Kazan, in una delle migliori rappresentazioni psicologiche di sempre. Abbiamo il mito del "buon selvaggio" brandiano, esplicativo nel suo "non le ho fatto nulla, non l'ho mai toccata", ignorando completamente la sfera emotiva ed il rasoio della parola etcetera etcetera. Blanche sprofondata fino all'ultima matriosca dell' infanzia, dove un suono ed un odore possono risvegliare il pianto o lo sbocciare di nuove promesse. Difesa estremamente freudiana la sua, realtà parallele nelle quali potersi cullare. Nel complesso un film fondamentale e meraviglioso, unica pecca il doppiaggio di Brando (in idiosincrasia con la sua prestazione mostruosa). Mi auguro di procurami una versione sottotitolata e non quella deformazione nasale, assurda per dei doppiatori preparati come quelli italiani. Epico.