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UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO regia di Elia Kazan

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jack_torrence     9 / 10  26/01/2011 02:06:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kazan è stato il fondatore dell'Actor's Studio, e si vede.
Mai come in questo film, forse, un regista si è messo al servizio della recitazione, ottenendo un risultato così intenso.
Marlon Brando è superlativo, e gli altri attori, a partire da Vivien Leigh, non sono da meno.
Un melodramma potente, turgido (persino le claustrofobiche scenografie - quasi tutto il film si svolge in un interno - sono espressive), incentrato sul male che può discendere da una falsa morale ipocrita e bigotta, strumentalizzata dal maschio per tenere lontane le pulsioni erotiche, e protrarre il suo dominio sessista.
Kowalski è un personaggio memorabile, per come Marlon Brando riesce a renderne la crudeltà quasi innata, e allo stesso tempo il magnetico carisma.
jack_torrence  26/01/2011 02:10:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da vedere la versione originale, senza i tagli imposti all'epoca dalla censura italiana.
In particolare, con il doppiaggio è stato spesso "ammorbidita" la sceneggiatura, e in questo modo il film è stato mutilato anche della battuta in cui si spiega il titolo: "quel tram che si chiama desiderio, che fa su e giù", che contiene un evidente riferimento sessuale.