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CANNIBAL HOLOCAUST regia di Ruggero Deodato

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maremare     1 / 10  04/02/2005 01:11:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quand'ero bambino venne un signore a mostrare ai miei parenti questa pellicola scandalo in visione privata. Fui obbligato ad andare a letto, sia perchè era tardi ma soprattutto perchè non era un film adatto ai bambini. Fu allora che decisi che questo film avrei dovuto vederlo ad ogni costo (mai proibire le cose ai bambini). Anni dopo riuscii a vederlo e rimasi impressionato ed entusiasta da un film che consideravo diverso e unico: ero adolescente.
Rivedendolo oggi rimango solo sorpreso da come gente che stimo (paul e Aenima) possano dare votazioni così alte ad una cosa che film non è, ma solo mera operazione commerciale per scioccare il perbenismo dell'italietta di allora.
Banale l'idea delle bobine ritrovate, buona a giustificare un film amatoriale.
Un filmaker avrebbe trovate più originali.

Aenima  04/02/2005 20:23:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo discorso non fa una piega...Ho voluto precisare da subito il mio rispetto per le opinioni contrastanti riguardanti questo titolo, poichè è giusto che opere del genere si procurino amici e nemici...Del resto era questo il loro obbiettivio...Mi permetto però di fare un paio di precisazioni: l'italietta degli anni settanta era assai più morbosa, sboccata e disinibita di quanto non si possa immaginare oggi. Non dimentichiamoci, infatti, che furono gli anni 60 a sfornare i "mondo movies", e nei '70 (quando "i diavoli" facevano impallidire l'america) Michael & Roberta Findlay lanciavano, con il loro "Snuff", il terrore globale per un "GENERE CINEMATOGRAFICO" che ancora oggi spaventerebbe il più sadico dei serial killer...Quindi questo "Cannibal Holocaust", uscito ben 17 anni dopo il celeberrimo "Mondo Cane", non ha potuto far altro se non limitarsi a scalfire gli animi dei nostri temerari genitori, che abituati ad "ammirare" la morte reale si saranno ridotti a ridere di fronte a tali effetti speciali...
Detto questo, mi sembra giusto guardare anche i meriti di Deodato..."Banale l'idea delle bobine ritrovate" mi sembra decisamente troppo!
Secondo il mio parere questo è un film sottovalutato in grado di aprire, a chiunque possa superare la nausea, una moltitudine di vie interpretative, volte a valorizzare la semplicità e a dimenticare i fasti e le glorie di un cinema privo di contenuti (e allora tu dirai: "perchè qui nei contenuti ci sguazziamo". Quindi io risponderò: "miracoli del cinema...Ciò che a te non ha dato nulla a me ha fatto aprire gli occhi per lo stupore e l'ammirazione". Quindi dirai dell'altro ma non so ancora cosa...)
Comunque ribadisco di rispettare il tuo voto e di comprendere la maggior partte dei tuoi punti di vista, ma ricordati: finchè avrò fiato in questo corpo continuerò a difendere gli oppressi e a lottare per la rivincita del cinema di genere (sipario). ;-)



maremare  04/02/2005 20:51:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nulla da eccepire alla tua replica.
Ho sempre accettato punti di vista diversi quando non demagocici o in malafede. Confermi la tua intelligenza.
Sipario. :)
Frankye  05/02/2005 04:19:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aenima nel suo commento utilizza spesso il termine "dualismo". Qui vorrei solo ricordare il dualismo sociale che divideva l'Italia in quel periodo storico noto come Anni di Piombo: la rapida espansione economica degli anni precedenti aveva suscitato aspettative e tensioni che avrebbero portato alle lotte civili e sociali, scoppiate nel '68 e portate avanti per un decennio.
La società si è divisa non solo tra barricate e polizia, ma anche tra lavoratori e contestatori; in quel momento qualsiasi azione, anche se ingenua, assumeva un particolare valore: la lacerazione sociale portava ognuno ad identificarsi con una delle due parti in cui poteva essere divisa la società.
E' vero che alcune parti perbeniste volevano semplicemente ignorare la situazione; ma forse in quel clima di violenza quotidiana (in strada) e di attentati l'uccisione di una tartaruga oppure di una scimmia non aveva lo stesso significato che ha ora. La nostra sensibilità è assuefatta dal "politicamente corretto".
Mi chiedo se questo film (del '79) non sia stato, magari inconsciamente, un tentativo di metabolizzare ed esorcizzare la violenza scaricandola su altre culture; una specie di rito catartico di una società che voleva cambiare.
Mi sembrava giusto proporre una contestualizzazione storica (non politica) del periodo in cui è stato girato il film, forse può aiutare a capire qualche scelta di regia. Per il resto.. bhe, non l'ho ancora visto, spero di non aver detto stupidaggini e di poterne riparlare tra poco.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/04/2005 20:14:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me vedete troppe cose che non ci sono ... condivido in parte l'atteggiamento di maremare... un rito catartico ideologico? mah mi spiace pero' il paragone con Mondo cane che a quei tempi rappresentava se non altro una vera novità, un modo tutto inedito di confrontarsi con le rovine del mondo occidentale e non E magari anche altri esempi del genere Faccio io una domanda provocatoria: come mai la moda del film antologico a forti tinte è stata quasi esclusivamente dei registi italiani?
Aenima  08/05/2005 13:19:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questione di Costumi...Vai in giappone a vedere che cosa dirigono.
Aenima  05/02/2005 12:58:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei sempre il numero uno...