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CANNIBAL HOLOCAUST regia di Ruggero Deodato

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Woodman     4 / 10  29/07/2013 20:29:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera cinematografica indubbiamente difficile da giudicare. Potrei fermarmi qui e dargli un 6 politico ma siccome questo concentrato di violenza allucinante è passato sotto i miei occhi per ben due volte (e credo in entrambi i casi nella versione incensurata, quindi penso d'aver gustato per bene ogni perversa zozzeria gratuita) non posso non prendere in considerazione gli aspetti salienti che fanno vacillare il film fra sufficienza e insufficienza. In primis, uno positivo: il coraggio. Perchè c'è voluto del coraggio, certo. Io penso che fra tutti i più altisonanti esempi di cinema di genere, nessuno fino all'uscita di Cannibal Holocaust aveva raggiunto simili vette di pseudo retorica sociale imbevuta di sangue a profusione. "Chi sono i veri cannibali?" Ci stava. Le intenzioni erano sicuramente mirabili, poteva uscire fuori un solido prodotto. Ci sono tanti modi per sconvolgere. E per questo credo che "Cannibal Holocaust",perlomeno oggi come oggi, abbia perso assai spessore. In lui rimane solo la violenza, buttata lì, nuda e cruda (o così sembra), talvolta anche non necessaria e reale, perpetrata su animali (impressionanti momenti d'inutile atrocità quelli con scimmia e tartaruga). Non c'è alcuna pretesa, nemmeno una velleità (!),un rimando, una poetica che vada a parare su arte, indagine psicologica, cultura poplare. No, è TUTTO sbattuto in faccia. A livello tecnico, infatti, risulta scarso. A tratti imbarazzante. Vogliamo parlare di quello artistico? Inesistente. Ma ero rimasto alle intenzioni e al coraggio.. Sì, fin lì l'idea era apprezzabile. Un paragone fra etnie. Fra esistenze. Fra un ideale bene e un ideale male, un binomio che presto tende a perdere la linea di separazione, in un malsano confronto fra i selvaggi e il loro mondo fatto di riti, di ignoranza e inciviltà, di sangue, mostruosità e carnalità, e la società civilizzata, e guarda caso tutti quei reporter sono dei C.O.G.L.IONI indefinibili, la feccia più amara e puzzolente, la fetta di popolazione più laida e manchevole di ritegno. A capitanarla il bell'idiota di Luca Barbareschi, agli esordi. Penoso. Mi metto al livello di regista e affezionati e mi esprimo rivendicando una sua mancata punizione finale da parte dei cannibali. Dico mancata nel senso di rappresentata. Sarei stato gratificato e compiaciuto. Per dire come anche io posso essere cannibale, eccitandomi nel vedere aperto in due, evirato e decapitato un mio simile. Ecco. Ma comunque, volevo dire delle cose il più bonariamente possibile e invece eccomi qua a cazzeggiare sui punti deboli della pellicola. Beh ma del resto a parte l'idea iniziale e il fatto che sia stato il primo film regolarmente (più o meno) distribuito nelle sale a contenere un così alto livello di violenza (di ogni tipo, oltre a quella vera sugli animali possiamo assistere a una lapidazione/stupro, ad un altro stupro, ad una doppia macellazione nel finale - la scena è francamente memorabile, ma sul serio, si raggiunge un tale livello di brutalità come mai prima d'allora -, di cui però non fa parte Barbareschi) non resta molto alto da elogiare. Come già detto gli aspetti tecnico-artistici lasciano a desiderare, esclusa qualche audacia nell'escogitare la narrazione, che sarà poi copiata dal regista di "The blair witch project", e l'efficace idea di spezzare in due il film. In più Deodato è un regista di bassa lega ed è inutile tentare di innalzarlo a chissà quale rivoluzionario (e per di più a livello mondiale. Sono esagerazioni, nient'altro). Ho ascoltato e letto diverse sue interviste e l'ho trovato uomo di scarsa considerazione cinematografica, di grande presunzione e di poca modernità. Poi che abbia girato il mondo non me ne frega un caz.zo. E i suoi articoli su "Nocturno" sono volgari e piccoli. PICCOLI. Piccole composizioni di un piccolo uomo, il cui talento principale nel corso della sua carriera è stato quello di aver concepito alcune tra le più scioccanti scene di violenza di sempre. E' un merito vero e proprio? E' su questo che si basa la grandezza di un regista? Poi però diciamo che Sorrentino fa schifo quando è uno dei pochi in grado di maneggiare la fottuta mdp come si deve, con una spiccata sensibilità figurativa e una grande capacità di scrittura, con attenzione allo scavo dei personaggi, non senza l'obbligatorio ermetismo di fondo. Uno come lui si sta creando il suo piccolo universo cinematografico, perchè contribuisce di fatto al progresso di questa meravigliosa arte, con competanza e amore, grande passione.
Deodato che cosa ha fatto? Ha puntato allo scandalo, ha scopiazzato i kolossal americani e propinato orge di violenze senza un minimo spunto artistico, creativo, innovativo. Anzi, innovativo sì, ma in peggio. Ecco la carriera di Deodato. Geniale. A che cosa è servito "Cannibal Holocaust"? Ad avere una sua quasi copia carbone con "The Blair" e ricordaci che un tizio non privo di un'ideologia ma che poteva tranquillamente dedicarsi ad altro che non fosse il Cinema un bel giorno ha eiaculato. Sperma d'artista. Somiglia proprio ad uno zampillo di sperma "Cannibal Holocaust": ha una pseudo forma riaggiustata un po' con il ditino e se la piazzi su un pannello tutti si sconvolgono e dicono "oh mio dio." Stesso principio della fottuta arte contemporanea. Stesso superficialissimo principio.
Ok, "CH" magari ha influenzato altri registi della generazione di Deodato, ma ripeto: E QUINDI? "Il prototipo di un genere". "Il film più sconvolgente di sempre". Ok, ma non basta l'idea per giudicare un film. Chiunque abbia trovato meriti a questa farsa velleitaria, con intenti rivoluzionari, ma irrimediabilmente bassa, anche per via dell'ignoranza di Deodato, al di là dell'idea di partenza ha la mia ammirazione. Io proprio non ci sono riuscito. Cioè, ne ho trovato mezzo di più. Ma non per questo dò 1,5, come fanno molti. Loro sono messi peggio, perchè sono anche superficiali.

Bene, avrei voluto essere tranquillo ma pazienza. Non so mentire. Questo film fa semplicemente orrore. Tutto questo poi per criticare il regista, spacciato dagli aficionados per un maestro. Lo trovo francamente un pagliaccio. Un grande pagliaccio. Il suo capolavoro non poteva essere altro che una scoppiettante barzelletta. Scoppiettante, ripeto. Non esplosiva. Difetta troppo in intelligenza.
scantia  18/09/2013 12:49:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
clap clap clap, e poi ancora clap!
Invia una mail all'autore del commento thohà  29/07/2013 23:10:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Applausi du cuore.