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GIORNO DI FESTA regia di Jacques Tati

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amterme63     8 / 10  12/05/2007 10:37:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più che ridere a crepapelle, questo film ci fa sorridere di un piccolo mondo, quello della campagna francese degli anni 40/50. L’intento è soprattutto ironico. Si prendono un po’ in giro le piccole abitudini, gli scherzi, gli strani modi di vivere di una comunità dove tutti si conoscono e vivono in apparente armonia. Le gag sono molto sottili e riguardano il postino del paese (Jacques Tati), una persona ingenua, credulona ma così buona e positiva, pronta a dare una mano a tutti. Un postino che addirittura si perita di dare lettere che portano dispiacere, giusto per non rovinare l’armonia generale. Gli scherzi e i dispetti non sono mai eccessivamente cattivi, anche se c’è un briciolo di cattiveria nell’approfittare del povero postino.
Il mondo esterno per ora si fa vivo solo con il cinematografo di campagna, ma tutti ne rimangono affascinati e addirittura il postino vuole imitare gli americani e velocizza a suo modo (!) la consegna della posta. E’ il segno che questo mondo ha gli anni contati. Il mondo della velocità e dell’impersonalità sta per inghiottire anche questo piccolo paradiso inconscio (gli abitanti non se ne rendono conto).
Visto ora viene proprio nostalgia. Non mi dimenticherò mai la scena iniziale e finale, con un bambino spensierato che corre in mezzo alla strada, dietro il carro delle giostre. Il simbolo di un mondo che non c’è più.