Larry King 9 / 10 23/01/2012 16:44:44 » Rispondi "Deconstructing J.Edega", ossia la demistificazione degli ideali a stelle striscie, attraverso la decostruzione di una delle figure politiche più rilevanti della loro storia contemporanea, il deus ex machina del Bureau. Il piccolo ominismo di chi si è fatto superuomo, solo per nascondere le proprie miserie, sacrificando se stesso ed i propri affetti, perseguendo qualcosa che non esiste, se non attraverso la narrazione di un eroismo apparente. Tutto è inganno, dalle false imprese che J.narra ai vari biografi che si susseguono nel suo ufficio, alle grottesche maschere che coprono i volti dei protagonisti. Ennesimo capolavoro "testamentario" di Eastwood, dove il dilemma non è più cosa ci sarà "hereafter", ma cosa si potrà lasciare di noi, mediando fra il mito ed il reale. Con poche ma fondamentali scene, destinate a rimanere indelebili (il corteggiamento nella biblioteca, la telefonata a Bob Kennedy per informarlo dei fatti di Dallas, ma soprattutto la cena con Ginger Rogers), dialoghi di impronta quasi teatrale (potrei azzardare che questo è il "Riccardo III" di Clint, sperando di non offendere nessuno), ed una fotografia esemplare nel catturare il lato "oscuro" dei personaggi e dell'epoca che vivono, ha pochissimi e perdonabili difetti (vedi spoiler). Se ci fosse ancora bisogno di sottolinearlo, Di Caprio è forse il miglior attor giovane (inteso under 40)della sua generazione, uscito dai suoi clichè,e strappa in alcuni momenti, applausi a scena aperta. Consigliatissimo, anche se chi cerca il Clint di Million Dollar o Gran Torino, può rimanere deluso. Chi ha apprezzato "Mezzanotte nel giardino..."si alzerà dalla poltrona soddisfatto, anche se non dovrà meravigliarsi che in sala qualcuno reclamerà della caffeina.
La scena del ritrovamento del cadavere di J. da parte di Tolson è stata forse girata un po'troppo con la presunzione di diventare scena madre (ghost director?). Tolson effettivamente sembra Mandelli de "I soliti idioti", ma forse l'effetto è voluto.