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MILLENNIUM - UOMINI CHE ODIANO LE DONNE regia di David Fincher

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elio91     7 / 10  24/02/2012 18:30:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto quasi per sbaglio, è uno di quei casi in cui odi il film già prima di vederlo. Fincher non mi ha fatto niente, anzi è uno dei registi hollywoodiani che più apprezzo bensì il vero problema è quest'ansia di voler fare remake a tutti i costi, un'operazione da sempre americana ma con cui ora stanno esagerando.
Ancora caldo il successo editoriale di Larsson, praticamente di due anni fa i film svedesi ma già un rifacimento è stato messo su con una fretta del demonio.
Quindi si capisce che l'occhio critico era particolarmente avvezzo ad osservare attentamente il film di Fincher, con la speranza magari di coglierne lati buoni per affossarlo. Però maledizione non ci sono riuscito!

Il fatto è questo: David Fincher è un signor regista. Questo remake è organizzato alla perfezione, è più coinvolgente dell'originale svedese, ha un protagonista maschile migliore (Craig, non che ci volesse molto però).
Addirittura le scene di violenza che risultavano durissime nei romanzi come nella pellicola originale, qui sembrano amplificate. Il realismo crudo e spietato è quindi fedele, nudi integrali non mancano. Insomma è una sorta di gara a chi ce l'ha più lungo, in questo caso Fincher sembra voler migliorare i lati del Millennium svedese che potevano essere risultati indigesti.
Risultato finale: un bel film, un pò noioso nella parte centrale ma inutile da guardare se non per curiosità per chi ha già visionato l'originale. Una sorta di bella copia che poi cosi bella non è, ma con un budget sostanzioso riesce ad essere coinvolgente sin dai titoli di testa quasi alla James Bond, con una Immigrant Song che ti sembra prendere a calci nei testicoli.
E sono calci nei testicoli anche le numerose scene di violenza, realistiche e che non mi aspettavo tanto "coraggiose".

Resta il problema che questo è un remake inutile per adesso... se Fincher continuerà con gli altri due capitoli della trilogia letteraria, visto che sono più deboli e molto più difficili da far digerire, invece tutto potrà finire sotto una luce più chiara e il mio odio in quel caso potrà anche sparire come per magia.

Mi è piaciuta Rooney Mara (in tutti i sensi) ed ero scettico. Ma non mi è piaciuta del tutto; le manca la forza animalesca e quasi spontanea di Noomi Rapace che la supera e rimane per me la Lisbeth migliore: non ho gradito quei momenti in cui alternava una fragilità evidente e struggente a delle spacconate da camionista o supereroe. Ma apprezzo molto il suo essersi calata nel ruolo in tutti i sensi, tanto fisicamente quanto psicologicamente e non era facile.

Staremo a vedere adesso cosa combinerà quel furbacchione di Fincher, e se Hollywood comincia ad inventarsele le idee dato che ne sono a corto da tempo.