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THE WOMAN IN BLACK regia di James Watkins

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ferzbox     7 / 10  23/06/2014 17:09:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inizio il commento dicendo che non sapevo che il film fosse di produzione inglese,ne tantomeno che il regista fosse James Watkins,autore del(purtroppo mai arrivato in Italia) "Eden Lake".
Ora che ho fatto questa scoperta mi spiego molte cose.......
Ovviamente non parliamo di un lavoro ottimo come quello della sua prima opera,però ho notato delle caratteristiche molto positive in questo "The woman in black"...considerando che non si tratta di una produzione americana non mi stupisco...mi sembrava strano infatti.
Sfortunatamente il film non è completamente esente dalla patina commerciale dei blockbuster; si vede da alcuni elementi come la fotografia e la caratterizzazione di alcuni personaggi,nonchè da alcune scene riempitive fatte con lo stampino per accontentare il pubblico medio,però devo dire che non mi aspettavo di essere così catturato dalla narrazione e dalla regia.
"The woman in black" non è assolutamente un horror,e mi pento amaramente di averlo snobbato per tutto questo tempo credendo questo.
Il film di James Watkins è solamente un racconto gotico e grottesco,non pensato affatto per mettere paura,ma solamente per raccontare una storia di fantasmi triste e dai caratteri "teatrali"......ottimo direi....mi ha fatto più effetto questo modo di parlare di ectoplasmi e surrogati,piuttosto che sorbirmi la solita pellicola con i BO BO SETTETE forzatissimi e ridicoli......qui non si voleva terrorizzare con queste idiozie.....già solo per questo il film scavalla una marea di "fratellini" insulsi.....
La presenza del fantasma viene sfruttata molto bene; viene inserita all'interno del film con una metodologia intelligente; Watkins si diverte a mostrare la presenza dello spirito senza sfruttarlo per far fare i soliti salti dalla sedia,ma semplicemente per creare delle scene suggestive(finalmente uno che capisce come vanno rappresentati certi personaggi....meno male...).
Inoltre devo ammettere che le scenografie e la scelta delle location erano fenomenali; un lavoro certosino e ben realizzato,che si è preoccupato di raccontare una bella storia piuttosto che riciclare i soliti soffoconi tutti uguali....
Certo,Daniel Radcliffe non lo vedevo molto bene in quella parte....non tanto per l'età,in fondo all'epoca si sposavano molto giovani,ma per l'aspetto da ragazzino e la faccia monoespressiva e da pesce lesso che si ritrova.....ma tutto sommato credevo di assistere ad un'interpretazione peggiore....invece alla fine era solo mediocre,ma non schifosissima....
Altra nota dolente è il finale...che è l'unico momento del film che sfiora con la punta delle dita gli stereotipi dei film commerciali(ma senza esagerare fortunatamente)....
Tuttavia si tratta di un film godibilissimo,non superbo ma ben raccontato e molto d'atmosfera....a me non è dispiciuto affatto; lo seguito con interesse.
L'utente Monkeyisland ha accennato ad un'opera precedente realizzata per il circuito televisivo e più convincente....bhè,sarà stata meno patinata,questo è sicuro,ma è anche ovvio che in questo caso si parlava di qualcosa di più "commerciale"....ma non così "commerciale" come credevo,anzi mi sono divertito.....però l'opera precedente sarei davvero curioso di visionarla...

N.B. Lo stesso fumetto di "Dylan Dog" omaggia la storia di "The woman in black" con l'episodio in due parti presentato nei numeri 16 e 17...."Il castello della paura" e "La dama in nero" per l'appunto.....
hghgg  23/06/2014 17:30:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una grande doppia storia quella, "Il Castello della paura" e "La Dama in Nero" thriller impeccabile scaturito dalla penna all'epoca eccelsa di Sclavi. In più in quelle storie non c'era Radcliffe, uno degli anticristi recitativi. Ma d'altronde storie di quel livello erano la prassi per Dylan Dog anzi, nei due numeri successivi Sclavi si è superato con "Cagliostro" e il sublime "Memorie dall'Invisibile".
ferzbox  23/06/2014 17:43:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando Dylan Dog era qualcosa di superbo.....ha resistito fino al 60...arrivò al 100 con qualcosa di interessante ogni tanto e poi è diventato una schifezza solo per collezionisti ;-)
hghgg  28/06/2014 13:07:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be be, non sono mica tanto d'accordo :) Innanzitutto più che fino al 60 spingerei il periodo d'oro almeno fino al n.88 (certo, con alcuni scivoloni, ma perdonabili). Poi è diventato... altalenante. Diciamolo, la maggior parte delle storie erano al massimo carine quando non brutte, però (e parlo dei numeri ben dopo il 100) di grandi storie e di quasi-capolavori (nell'ambito della testata perlomeno) ce ne sono stati, grazie ad autori come la Barbato e Medda soprattutto, ma anche allo Sclavi 2.0. In anni più recenti, Recchioni, Accatino, Cavaletto, Bilotta, ma anche un Ambrosini (uno dei più grandi disegnatori della serie) sono riusciti a fare ottime cose, anche se ovviamente si tratta di episodi assai isolati. L'ultima gestione è stata orripilante, adesso con Recchioni stanno tornando buone storie (almeno 2 o 3 le definirei "belle" senza problemi) e questi sono solo gli "scarti" di magazzino ri-editati, la fase Recchioni deve ancora iniziare. Insomma non è proprio morto DD, è in coma, ma da segnali di risveglio.
ferzbox  28/06/2014 14:40:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente ci saranno storie ancora interessanti...non dico di no,ma il caro vecchio DD,quello pieno di Splatter e horror esplicito è totalmente scomparso...non che sia necessario per creare dei buoni racconti,ma l'hanno snaturato un pò....una volta era molto più pesante...per un'appassionato dell'horror non è una perdita da poco....ho provato a sfogliarne qualcuno degli ultimi e non mi davano più quelle sensazioni di un tempo.....
hghgg  28/06/2014 16:43:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capirai, gli ultimissimi con Recchioni al comando vanno anche bene (o son proprio belle storie, 2-3 fino ad ora, o comunque sono scritti decentemente) ma gli ultimi in generale fanno veramente pena, altro che snaturare, quella roba lì è proprio un'altra roba soltanto omonima con la creazione di Sclavi.

Per quanto riguarda il periodo post 1994 (l'ultimo anno d'oro, basti pensare ad una storia, sul secondo Gigante, come "L'Inquilino del Terzo Piano", immensa) sicuramente le storie si sono nel complesso ammosciate, più che altro fin troppo moralizzate, o banalizzate. Fatta eccezione per quelle di autori come la Barbato ("Il Seme della follia" "Lo specchio dell'anima" "Necropolis" "Sciarada" ecc.) che puntava molto sull'orrore psicologico (il suo è il Dylan più crudo e maltrattato di sempre), Medda (autore validissimo, non geniale ma capace di scritture solidissime e in perfetta sintonia con il personaggio) o lo stesso Sclavi quando gli ripigliava di scrivere ("Phoenix" "Tre Per Zero" "Il Sorriso dell'Oscura Signora"). Ecco queste (e qualcun'altra) sono storie eccellenti anche se col tempo sono diventate sempre più rare, sempre più eccezioni. Vediamo se da Ottobre con le storie nuove con Recchioni curatore le cose cambieranno.

Aggiungo poi che il DD pieno di Splatter e horror non è sempre stato pieno di splatter e horror, anzi era molto più complesso e profondo di così, altrimenti non sarebbe stato un ponte così solido tra fumetto seriale d'intrattenimento e fumetto d'autore. "Memorie Dall'Invisibile" "Totentanz" "Storia di Nessuno" sono capolavori del fumetto italiano (ho citato il mio personale podio di storie di DD) e nessuna di esse si regge sullo splatter o sull'horror esplicito stile b-movie (anche se poi magari c'è anche quello). Anche storie come "Attraverso lo Specchio" che di splatter ne avevano a iosa, erano molto ma molto di più. Insomma con Sclavi quello era un elemento che solo a volte prendeva totalmente il sopravvento, soprattutto nelle storie più surreali e ironiche vedi le divertentissime e mitiche Cagliostro e Golconda. Il bello era proprio questo. Poi si l'elemento horror era molto più crudo e presente sicuramente e questo è mancato spesso negli ultimi 10-15 anni della serie, ma con un fumetto seriale in cui ruotano tantissimi autori e per il quale il "papà"
si è stancato di scrivere è anche abbastanza normale.

Le storie di Chiaverotti invece erano davvero degli enormi càzzeggi pieni di splatter e horror esplicito. E basta :D Però erano simpaticissime.
ferzbox  28/06/2014 17:26:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma si lo so...non volevo dire che lo splatter era l'ingrediente principale..tutt'altro...le storie erano molto introspettive,psicologiche,macabre,misteriose,intriganti,assurde,bizzarre e a volte anche teologiche ha ha....però c'era sempre quel sangue esasperato e quella follia inquietante che caratterizzava e riempiva il tutto richiamando l'horror degli ann 70/80....quello migliore e più malefico.....questo dopo un pò si è perso su DD,facendo diventare l'indagatore dell'incubo uno dei tanti personaggi Bonelli,con buone storie di tanto in tanto,ma senza più quel particolare marchio di fabbrica che lo distingueva prima. ;-)
hghgg  28/06/2014 23:55:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come detto, è abbastanza normale per questo tipo di fumetti, si accumulano autori più o meno bravi e il creatore molla... Eh be, qualcosa cambia e probabilmente non in meglio... Comunque Dylan Dog credo sia l'unico Bonelli che mi piace davvero tanto, nel complesso, per quanto altre buone testate le abbiano tirate fuori da quelle parti, da Mister No a Zagor fino ai più recenti Dampyr e Magico Vento (quest'ultimo notevole) ma nessuno di questi titoli mi fa veramente strappare i capelli tanto che non ho mai collezionato assiduamente le uscite (Dampyr e Magico Vento un po' di più...)
ferzbox  29/06/2014 11:52:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io mi ero un pò appassionato di Nathan Never e Martin Mystere,ma in effetti Dylan Dog è il personaggio più convincente e carismatico di tutta la Bonelli....questo è assolutamente vero...nonostante il calo...
ferzbox  29/06/2014 14:32:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...anche se c'è da dire che tutto il successo che ha è dovuto al periodo d'oro iniziato dall'86 fino alla metà degli anni 90....oggi è famoso grazie allo scalpore ed il boom che ebbe agli esordi...molta gente continua a comprarlo perchè sono affezionati al personaggio e all'universo che si è creato intorno a lui....ma parliamoci chiaro...se Dylan Dog fosse nato con le storie di oggi non avrebbe avuto la popolarità di oggi...non credo proprio dai....
ferzbox  29/06/2014 14:36:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cmq un buon fumetto Bonelli odierno è "Le storie"....molto originale come idea. ;-)
hghgg  30/06/2014 09:07:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco, ancora mi manca, come mio solito recupererò tutto solo molto dopo l'uscita :)
hghgg  30/06/2014 09:09:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma assolutamente d'accordo. Tra l'altro il botto-botto massimo lo fece tra il 1990-1991 per altro unendo quantità e qualità, esempio: "Storia di Nessuno" che è un capolavoro del fumetto italiano vendette 400.000 copie se non ricordo male.
ferzbox  23/06/2014 19:05:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate per l'errore di ortografia.....ho scritto: "lo seguito con interesse" senza "h".....succede :-P.....