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KILL LIST regia di Ben Wheatley

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  08/11/2012 11:41:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'impressione è che "The Wicker Man" (quello del '73 ) sia più di una semplice suggestione, sembra esserci un simbolico filo a legare l'orrore isolano conosciuto dal sergente Howie a quello che si agita sotterraneo negli anonimi suburbi britannici.
Jay e Gal, killer ingaggiati da un canuto ometto che alla faccia della vetusta età mette i brividi addosso, si rimettono in gioco a distanza di otto mesi soprattutto per la disgraziata situazione economica in cui versa il primo, divenuta causa di nervosismi e continui litigi con l'incantevole moglie.
Jay però è inizialmente indeciso, i fatti di Kiev che gli ballano ancora in testa. Cosa però sia successo nella capitale Ucraina non è dato sapere, ed è proprio questo il vizio maggiore di "Kill List" , ovvero l'ermetismo di cui è impregnato.
Ben Wheatley gira che è una meraviglia, dissemina di effetti sonori impressionanti l' angosciante discesa nell' esoterico abisso, offre scene di una brutalità quasi insopportabile (quella del bibliotecario è molto tosta), eppure, sadicamente, al momento di tirare le somme lascia quasi tutto in seccante sospeso.
In particolare è il finale a scontentare, poco originale e mutilato, inducendo così l'incombenza delle elucubrazioni del caso allo spettatore. Ed è una scocciatura non da poco, perché tra sinistri simboli tracciati dietro gli specchi, inquietanti fattucchiere, apparizioni notturne, vittime che prima di essere massacrate ringraziano i loro aguzzini e incontri strambi (il medico, il gruppo di cristiani canterini) si resta straordinariamente affascinati e incuriositi. Il soggetto è ben stratificato, ed è difficile stabilire se i due protagonisti siano artefici del loro destino o vengano mirabilmente guidati nel contribuire ad una sorta di rigenerazione come ammiccato dal loro committente.
L' adescatore crossover di generi tiene per davvero con il fiato sospeso, purtroppo i chiarimenti faticano ad arrivare ed il più delle volte giungono confusi quanto il disegno generale , di conseguenza la fastidiosa sensazione di un giochino fine a se stesso abbassa l'asticella del gradimento.