kowalsky 9 / 10 10/04/2007 00:25:10 » Rispondi Commentare un film di Greenaway è come rileggersi "I racconti di Canterbury" in 48 ore, non so se mi spiego... prediletto dall'Intellighenzia mondiale è il classico autore di cui non si puo' mai dire troppo bene (spesso irritante, narcisista e pretenzioso) nè troppo male (ha una capacità visiva e culturale che non ha praticamente eguali nel cinema internazionale). Opera ora geniale, ora (volutamente) ripugnante, "Il cuoco, il servo, sua moglie e l'amante" è comunque di una bellezza che toglie il fiato: dai cromatismi delle sequenze al'omaggio verso la pittura fiamminga (è esposto simbolicamente un celebre capolavoro di Rembrandt) fino alla storia, dove si compie un crudele Rituale Borghese di dissolutezza e abbietto servilismo. Bohringer è ineffabile, malvagio ed eccessivo come non mai, una deformazione grottesca della coercizione classista umana. Con diverse sequenze agghiaccianti: i denti strappati e orribili insetti a divorare la carne, a lacerare una storia folle di adulterio. Anche nel suo drammatico finale, quasi Sadiano, il "rito" ha un sapore quasi liberatorio, dove la forma onnivora del regista inglese assume l'insaziabile piacere (ehm) e dolore della coprofagia e antropofagia del desiderio e della vendetta Per stomaci forti, ma incantevole
Ciumi 28/07/2011 20:36:07 » Rispondi No Kowa, ti sei confuso, il quadro sulla parete non è “Lezione di anatomia” di Rembrandt. E’ di Frans Hals, un pittore simile.
kowalsky 02/10/2011 02:08:36 » Rispondi Cavolo davvero??? Mi togli una delle ultime certezze della vita (e di cui ero sicuro da anni e anni)
Ciumi 06/10/2011 20:18:28 » Rispondi Ahahah, beh, se la cosa ti consola, c'ero cascato anch'io all'inizio..