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IL CUOCO, IL LADRO, SUA MOGLIE E L'AMANTE regia di Peter Greenaway

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K.S.T.D.E.D.     9 / 10  19/09/2007 13:41:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Slegato del tutto da vincoli di sorta, Greenaway mette in scena la sua lucida follia.
Sconcertante.

Un ristorante, un parcheggio e un bagno per una ballata divertente, per una ballata spietata. Il grottesco a cui spesso G. ha fatto ricorso, si spinge qui fino ai suoi livelli più alti e, ossimoricamente, si colora di disturbate cinismo dopo essersi mostrato nella sua più ironica veste. Il grottesco non viene mai meno, infatti, rappresentando l’unico punto di contatto tra una prima parte ed una seconda parte fra loro completamente distanti, i cui toni viaggiano su strade parallele.
Il tutto immerso in un limbo di colori e musiche sublime, descritto da mirabili carrellate riproposte sistematicamente e in grado di mettere in luce il fascino della visione d’insieme dei dettagli; dettagli curati in modo maniacale e descritti, a loro volta, attraverso pazienti e ferme inquadrature che, non è una novità, sembrano quadri (fiamminghi, suggerisce kowalsky).
G., infine, dirige gli attori fino a rendere la loro prova perfetta (Michael Gambon strepitoso) e, invero, neanche questa è una novità dato che nei suoi film mai nessuno, neanche il più in ombra tra i personaggi risulta poco convincente.
Finale gelido, dedicato a coloro i quali pensano che la vendetta sia inutile, se non per logorare chi la cova; logora, è vero, ma non solo.